Nozze gay |
La Corte suprema del Messico
ha confermato la costituzionalità delle nozze gay, legalizzate
nel dicembre scorso dalla municipalità della capitale Mexico City
e respingendo un ricorso del governo federale.
Lo hanno riferito
fonti giudiziare.
Ma il dibattito proseguirà lunedì, questa volta sul tema del
diritto all'adozione, inserito nella decisione di dicembre della
capitale, anticipando tutti i Paesi dell'America Latina.
La municipalità di sinistra a Città del Messico, diretta dal
Marcelo Ebrard, è minoritaria sul piano nazionale, e la decisione
di autorizzare le nozze gay e l'adozione da parte delle coppie
omosessuali è criticata e contrastata da una buona parte degli
Stati del Messico, paese fortemente cattolico.
Il governo federale, diretto dal Partito d'azione nazionale, la
formazione politica conservatrice del presidente messicano Felipe
Calderon, aveva invocato il diritto fondamentale dei bambini,
sottolineando che la vocazione del matrimonio, tra un uomo e una
donna, è la procreazione. "La procreazione non è un elemento
essenziale del matrimonio", ha affermato invece il giudice della
corte Fernando Franco, dopo l'annuncio della decisione.
La Corte aveva già respinto tre ricorsi presentati da cinque dei
31 Stati della Federazione messicana diretta dal Pan. Dal marzo
scorso sono stati celebrati oltre 300 unioni omosex.
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