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sabato 7 agosto 2010

Regione, Errani apre all´Udc prove tecniche di alleanza (la Repubblica Bologna)Silvia Noè

La cattolica Noé in pole per la commissione pari opportunità, prevista per legge ma non ancora istituita a viale Aldo Moro

di ELEONORA CAPELLI
Silvia Noè dell´Udc è in pole position per guidare la commissione pari opportunità in Regione, una nuova realtà «prevista per legge ma non ancora istituita in Emilia Romagna», che dovrebbe approdare sui banchi dell´assemblea legislativa a settembre. «Credo fortemente in questo progetto e quando mi hanno proposto questa soluzione ho avuto una fiducia che spero ben riposta - dice la cognata di Pier Ferdinando Casini -. Il progetto di legge per istituire la commissione potrebbe essere bipartisan e l´esercizio del dialogo tra maggioranza e minoranza può preludere a un esito positivo».

La consigliera Noè era stata esclusa dalle presidenze di commissione riservate alla minoranza quando si è insediata l´assemblea. «Allora non feci polemiche - spiega la centrista, impegnata da anni in battaglie a difesa della famiglia tradizionale e della natalità -, poichè credo che la contrapposizione porti solo a inutili tensioni, mentre l´insegnamento, da buona democristiana, che porto sempre dentro è che con un po´ di buon senso e calma si raggiungono eccellenti risultati».

In un momento di grandi manovre, con i centristi di Pier Ferdinando Casini a fare da ago della bilancia sullo scacchiere nazionale e in un quadro bolognese dai contorni incerti (di ieri lo sfogo di Mauro Zani: «Un´alleanza con l´ex sindaco Giorgio Guazzaloca adesso per il Pd significa solo prendere atto di un lungo e ormai definitivo fallimento») ogni tessera del mosaico ha un grande peso specifico.

La commissione pari opportunità, però, potrebbe rivelarsi un terreno minato, soprattutto di fronte al curriculum della cattolica Noè, da sempre in prima fila per difendere la famiglia tradizionale, nella regione dei «Dico all´emiliana». «Già mi immagino le battaglie con Franco Grillini dell´Idv sulla famiglia - sorride Noè, pensando al collega presidente onorario di Arcigay - ma qui non c´è niente da fare, noi dobbiamo sostenere la natalità, che a lui piaccia o no siamo tutti nati da un uomo e da una donna. Io non sono per fare provocazioni o spettacoli, ma per parlare apertamente, anche facendo battaglie». In una regione come l´Emilia Romagna, impegnata da sempre in battaglie di segno opposto, come quella per difendere il diritto all´aborto, potrebbe essere un piccolo terremoto.

Nel «mini-programma» di Silvia Noè, che spera di veder concretizzato «un progetto di forte attualità, di fronte agli episodi sempre più cruenti di violenza alle donne», non manca l´attenzione ai giovani, «perché la nuova istituzione potrebbe uscire dall´angolo delle politiche di genere». «Io sono sempre scaramantica, ma se alla fine si procedesse riconoscendo alla sottoscritta l´incarico, saremo rappresentanti tutti nelle presidenze di commissione - conclude la consigliera - e questo indicherebbe un alto senso di responsabilità, perché mai come in questo momento si potrebbero fare buone cose, con un po´ di buon senso». Ma sulle politiche femminili e sul ruolo della donna le larghe intese sono ancora lontane, e anche sul rapporto tra Pd e Udc non mancano i malumori. Ieri Silvana Mura (Idv) ha dichiarato: «Se il Pd candida Casini significa che il progetto politico è totalmente fallito».

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