Una riflessione sull'indifferenza davanti all'ingiustizia e
sull'astensionismo mi è venuta spontanea ripensando a mente libera alla
brutta avventura capitata a Paola e Ricarda. Aggredite nel pieno centro
di Roma, a due passi dal Parlamento, senza che nessuno alzi un dito per
soccorrerle.Immagino lo sgomento per essere aggredite in pubblico e la
rabbia per essersi rese conto che anche chi stava passando e non diceva
nulla, in realtà, le stava aggredendo con la stessa violenza, anche se
più subdola. Di certo a molti appare facile e comodo restare immobili
di fronte all'ingiustizia ma alla lunga si crea una situazione troppo
grave da potersi risolvere con gli strumenti ordinari.
Per esempio,
per troppi anni la finanza si è autoalimentata crescendo molto al di
sopra della base economica su cui avrebbe dovuto poggiare, e il
risultato è stato una crisi finanziaria così grave da mettere in
ginocchio anche l'economia, far schizzare in alto la disoccupazione e
bloccare i consumi. Tutto questo perché non c'è stata attenzione e
un'adeguata sorveglianza da parte degli organi preposti a farlo.
Per
la democrazia vale purtroppo la medesima regola, ma l' "organo"
competente al controllo siamo noi cittadini, il "popolo sovrano" quello
che qualcuno vorrebbe cancellare dalla Costituzione Italiana. E' ancora
una volta evidente che appena ti distrai te ne tolgono un po' alla
volta finché la situazione è troppo compromessa per poterla
riequilibrare. Finché ne abbiamo ancora la forza, invece, il nostro
dovere di popolo democratico è quello di non permettere più quella
inesorabile erosione con lo strumento che abbiamo, il voto, l'unico
strumento più forte degli intrighi, degli affari miliardari, della
corruzione, e di tutte le reti che questo sistema virale ha creato per
infettare la società. Astenersi, restare immobili davanti
all'aggressione, oggi significa essere correi, complici di chi vorrebbe
ridurre la democrazia a paravento di una dittatura.
Marco Volante
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