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martedì 11 maggio 2010

Consiglio regionale, «primo giorno di scuola» per Renzo Bossi e la Minetti - si è ufficialmente aperta la nona legislatura al Pirellone (corriere.it)

si è ufficialmente aperta la nona legislatura al Pirellone

Consiglio regionale, «primo giorno di scuola» per Renzo Bossi e la Minetti

Il figlio 21enne del senatùr: «Sono emozionato. L'inno nazionale? Non so le parole». Contestazione dei radicali



Renzo Bossi e Nicole Minetti alla prima seduta del Consiglio regionale (foto Angela Quattrone/ Emblema)
Renzo Bossi e Nicole Minetti alla prima seduta del Consiglio regionale (foto Angela Quattrone/ Emblema)
MILANO - Con la prima seduta del Consiglio regionale della Lombardia si è ufficialmente aperta la nona legislatura al Pirellone. I consiglieri eletti sono 80, di cui 43 esordienti. Il più giovane è Renzo Bossi, 21 anni, mentre il più anziano è Gian Carlo Abelli (69 anni). Ancora bassa la presenza delle donne, 7 in totale, pari all'8,75% dei membri dell'assemblea. Il Consiglio non si è aperto sulle note dell'Inno di Mameli come aveva chiesto il Pd. Renzo Bossi, in mattinata, aveva commentato sornione: «C'è l'Inno di Mameli? Non lo so, vediamo se c'è, non so bene le parole però vediamo cosa si può fare».
IL PRESIDENTE - I lavori sono cominciati con l'elezione del presidente del Consiglio regionale: il leghista Davide Boni, nato a Milano nel 1962, è stato eletto al quarto scrutinio con 49 voti su 79 (30 schede bianche). I primi tre scrutini, che richiedevano la maggioranza di 2/3 (53 voti), si sono conclusi con un nulla di fatto. Al primo scrutinio il candidato del centrodestra ha ottenuto 47 voti, le schede nulle sono state 4 e quelle bianche 28. Nella votazione successiva Boni ha raggiunto i 49 voti, mentre le schede bianche sono state 30. Al terzo tentativo l'esponente della Lega ha perso un voto e si è fermato a 48, mentre è spuntato il nome del leghista Dario Bianchi che ha ottenuto un voto, sempre 30 le schede bianche. Boni è stato eletto al Consiglio regionale nel 2000 e dal 2005 al 2010 è stato assessore regionale al Territorio e all'Urbanistica. Eletti poi i due vicepresidenti: con 50 voti è stato eletto l'esponente del Pdl Franco Niccoli Cristiani, e con 27 voti l'esponente del Pd Filippo Penati.


La prima seduta
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LE MATRICOLE - Dice di essere «emozionato» Renzo Bossi, il figlio del segretario federale, al suo debutto al Consiglio regionale della Lombardia, «un po' come il primo giorno di scuola». Completo scuro, cravatta rigorosamente verde, è lui il consigliere più intervistato dai giornalisti prima dell'inizio della seduta inaugurale della IX legislatura, anche perché Nicole Minetti, 25 anni, igienista dentale del San Raffaele ed ex showgirl, eletta tra le polemiche nel listino, molto sobriamente vestita in tailleur pantaloni nero, camicia bianca e croce al collo, davanti ai giornalisti si è schermita e ha preferito non rilasciare dichiarazioni (guarda il video). «Devo dimostrare quello che so fare - ha detto Renzo -. Mio padre dice che devo studiare e correre ed è una cosa che sto già facendo». A suo dire alla Regione ora spetta «applicare la riforma federale che sta venendo avanti e su questo progetto cardine voglio fare proposte per i giovani, visto che ho 21 anni». Renzo è infatti il più giovane consigliere mai eletto in Lombardia. Non si sente però troppo giovane per l'incarico. «Di giovani questa volta - ha concluso - ne sono stati eletti tanti ed è importante».
LE BATTUTE DI RENZO BOSSI - «Se è intelligente quanto è bella penso che faremo grandi progetti insieme». Così il consigliere regionale della Lega, Renzo Bossi, si è espresso sulla sua collega di aula del Pdl, Nicole Minetti, al termine della prima seduta del Consiglio regionale lombardo. A chi gli chiedeva se non fossero troppi 10mila euro di stipendio per un ragazzo di 21 anni, il consigliere del Carroccio ha replicato: «Ho compilato tutti i moduli da consigliere, tranne quello per gli adempimenti bancari, non è quello il mio interesse. Dal mio papà mi è stata trasmessa la passione per un programma politico e vivo quella passione». Renzo Bossi ha assicurato che una parte del suo stipendio da consigliere andrà alla Lega Nord, «come fanno sempre tutti i deputati. Mio padre stesso versa parte dello stipendio alla Lega». Sulle dichiarazioni fatte ieri del sindaco di Milano Letizia Moratti, secondo cui chi è irregolare «normalmente» delinque, Renzo Bossi se n'è uscito con «Se io vado in un altro Paese lo faccio con i documenti. Se si viene da clandestini magari qualcosa da nascondere c'è».
LA CONTESTAZIONE - Il radicale Marco Cappato, che si era candidato alla presidenza della Regione Lombardia per la Lista Bonino Pannella, esclusa dall'ultima tornata elettorale perché non accompagnata dalle firme necessarie, è stato protagonista di una contestazione (guarda il video). Al termine della prima votazione, andata nulla, il presidente dell'Associazione Luca Coscioni ha urlato all'indirizzo del consiglio: «Siete tutti degli abusivi perché siete stati eletti in modo illegale. La vostra lista - ha proseguito nei confronti della maggioranza - è stata presentata con firme false e quindi queste vanno annullate perché è diritto dei cittadini lombardi avere delle elezioni regolari». A questo punto il presidente provvisorio del consiglio regionale, Giancarlo Abelli, ha chiesto l'intervento dei commessi, che di peso hanno portato l'esponente radicale fuori dalla tribuna stampa. La lista Bonino-Pannella è pronta a consegnare due ricorsi al Tar della Lombardia contro l'espulsione della propria lista e l'ammissione della lista «Per la Lombardia di Roberto Formigoni. È allo studio un terzo ricorso sulla possibilità per Formigoni di ricoprire per la quarta volta la carica di presidente.
«CONSIGLIO A MALPENSA» - Tra le prime dichiarazioni del neoeletto Boni, l'attenzione allo scalo varesino. «L'idea è quella di portare il Consiglio regionale a Malpensa, per avere un'attenzione maggiore rispetto alle esigenze del territorio», ha detto Boni nel suo discorso di insediamento. Un'idea accolta favorevolmente dal Presidente della Regione, Roberto Formigoni: «Se il Consiglio regionale terrà una sessione a Malpensa anche la Giunta ci sarà, è un luogo simbolo del nostro buon governo». Boni ha anche affermato: «Avere contatti maggiori con il territorio va al di là degli schieramenti politici. C'è il bisogno di vedere cosa succede realmente». L'idea è piaciuta anche al Pd: secondo il segretario regionale Maurizio Martina, «se il consiglio andrà, colmerà un'assenza. Lì aspettano ancora il governo...». Della stessa opinione anche Filippo Penati: «E' una proposta che condivido - ha spiegato -. Il governo lo ha solo promesso, se il Consiglio regionale andrà sarà un segnale di attenzione per un problema che finora non ha trovato risposte da parte del centrodestra».
Redazione online
11 maggio 2010

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