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giovedì 13 maggio 2010

L’omosessualità non è una malattia da curare (trascritto dalla Dr. Paola Biondi)

E’ questo il titolo del comunicato stampa che il vicepresidente dell’Ordine Psicologi Lazio, prof. Cruciani, ha letto oggi al convegno “Io sono, io scorro” (Facoltà Psicologia - Università La Sapienza di Roma).

Ecco di seguito il testo completo.

“Noi, psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, psicoanalisti, studiosi e ricercatori nel campo della salute mentale, in occasione della presenza in Italia di Joseph Nicolosi al convegno “Identità di genere e libertà”, condanniamo ogni tentativo di patologizzare l’omosessualità, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce una “variante naturale del comportamento umano”.

Joseph Nicolosi, fondatore del NARTH (Associazione per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità), sostiene, contro ogni evidenza scientifica, che l’omosessualità è “un disturbo mentale che può essere curato”, è “un fallimento dell’identificazione di genere” ed è “contraria alla vera identità dell’individuo”.

Queste teorie, le terapie “riparative” che su di esse si basano, e ogni teoria filosofica o religiosa che pretenda di definire l’omosessualità come intrinsecamente disordinata o patologica, non solo incentivano il pregiudizio antiomosessuale, ma screditano le nostre professioni e delegittimano il nostro impegno per l’affermazione di una visione scientifica dell’omosessualità.

Un terapeuta con pregiudizi antiomosessuali può rinforzare i sentimenti negativi di colpa, disistima e vergogna che molti omosessuali provano, e così alimentare l’omofobia interiorizzata e il minority stress, danneggiando spesso irrimediabilmente la salute mentale del soggetto.

La persona omosessuale che chiede di essere “guarita” (e i familiari spesso coinvolti) va ascoltata ed aiutata a capire le ragioni della sua difficoltà ad accettarsi, ma non va ingannata con la promessa di terapie miracolistiche prive di efficacia dimostrata. 

Ricordiamo che gli psicologi italiani sono tenuti al rispetto degli articoli 3, 4, 5 del Codice Deontologico, che ribadiscono, tra l’altro, come lo psicologo debba lavorare per promuovere il benessere psicologico, astenersi dall’imporre il suo sistema di valori e aggiornare continuamente le sue conoscenze scientifiche.

Ricordiamo anche che le più importanti associazioni scientifiche e professionali internazionali, come l’American Psychological Association e l’American Psychiatric Association, raccomandano di astenersi dal tentativo di modificare l’orientamento sessuale di un individuo e (come recentemente ribadito dal Report of the Task Force on Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation dell’American Psychological Association, Washington, D.C., 2009) affermano che le terapie di “conversione” o riparazione” dell’omosessualità sono basate su teorie prive di validità scientifica e non hanno il sostegno di ricerche empiriche attendibili.

E’ nostro dovere affermare con forza che qualunque trattamento mirato ad indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico che anima le nostre professioni, e in quanto tale deve essere segnalato agli organi competenti, cioè agli ordini professionali”.

Seguono firme tra cui Palma (Presidente Nazionale Psicologi precedente mandato), Marialori, Zaccaria (Presidente Ordine Psicologi Lazio), Malagoli, Togliatti, Zavattini (docenti facoltà Psicologia), gli Ordini regionali stanno aderendo e molti altri rappresentanti psicologi e psichiatri che non ricordo.

Il comunicato ufficiale sarà pubblicato sul sito dell’Ordine Psicologi Lazio (http://www.ordinepsicologilazio.it).

2 commenti:

  1. Ciao Marco consentimi di darti del tu. Leggo con piacere che hai riportato il testo che ho trascritto e commentato per prima sul mio blog Psicologiagay.com
    E' buona norma copiando testi scritti da altri, sopratutto se non ubblicati da altri autori, riportarne la fonte. Cosa che ti invito gentilmente a fare in questo caso che mi riguarda in prima persona. Grazie Dr Paola Biondi

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  2. Mi spiace, io l'ho trovato su Facebook e l'ho riportato così com'era. In effetti, visto che è un comunicato stampa, avevo tutto il diritto di pubblicarlo. Ad ogni modo ti ho citata nel titolo. Grazie.

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