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martedì 11 maggio 2010

Nardò, festa del Crocifisso e 'gay night': parlano Donadei e Muci (ilpaesenuovo.it)

Nardò, festa del Crocifisso e 'gay night': parlano Donadei e Muci


Lecce (Salento) – I due consiglieri Salvatore Donadei e Adriano Muci esprimono le loro considerazioni in merito al dibattito che si è venuto a creare sul ‘Gay Night’ che avrà luogo nel centro storico, proprio durante i giorni di festa del Crocefisso del 15 maggio.
“Avremmo preferito non intervenire – dichiarano Donadei e Muci -sulla querelle nata dalla concomitanza tra le celebrazioni per la festa del Crocifisso ed una manifestazione tenuta da un locale privato presso Piazza Salandra; questo per rispetto delle differenti sensibilità esistenti nella nostra società e che riteniamo meritino ciascuna considerazione, non ultima l’iniziativa imprenditoriale privata”.
Ed ancora, puntualizzano entrambi: “fatta salva la necessità di non mescolare sacro e profano, tuttavia, abbiamo provato un certo disagio nel leggere le esternazioni di vari movimenti e partiti politici neritini sulla vicenda, da cui abbiamo tratto alcune riflessioni squisitamente politiche”.
Non è mancato il riferimento alla nota del PD: “ci è parsa sinceramente lunare nei contenuti, non in quanto tali ma perché espressi dal partito di maggioranza relativa del centrosinistra locale e che dovrebbe essere portatore di istanze ‘progressiste’… dovrebbe appunto!”. Inoltre, suggeriscono Donadei e Muci: “forse un esame di coscienza sulle posizioni che un partito come il PD dovrebbe esprimere, se vuole rappresentare le istanze del centro-sinistra sarebbe consigliabile… e come direbbe Nanni Moretti, ‘PD, dì una cosa di sinistra’!”.
“Come non evidenziare, poi, la ormai cronica confusione regnante nella ‘maggioranza-pollaio’- proseguono i due consiglieri- che amministra la città, in cui un assessore esprime idee totalmente opposte a quelle sostenute dal PD? Non è purtroppo una novità questa, in un’accozzaglia di partiti, movimenti e singole personalità il cui unico legante appare quello di restare abbarbicati alle proprie posizioni di potere”.
Concludono Salvatore Donadei e Adriano Muci: “in merito poi a chi reclama l’opportuna influenza dell’amministrazione comunale per la risoluzione della questione, riteniamo questa una modalità più vicina a consuetudini medievali che ad una politica moderna”.

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