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giovedì 27 maggio 2010

Roma Pride 2010: pubblicata la bozza delle Richieste



Questa è la lista delle richieste che vengono avanzate al mondo politico e delle istituzioni e che completa la bozza di documento politico del Roma Pride 2010.

Il testo è aperto ai contributi che potranno arrivare da qui alla sera di domani, poiché sabato mattina (29 maggio) si procederà con la stesura definitiva.

Grazie in anticipo a quant* vorranno intervenire
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Roma Pride 2010 - Ogni bacio una rivoluzione

Cosa chiediamo


Rapporti familiari

Apertura della discussione politica e parlamentare sul tema della costituzione di nuclei familiari composti da persone dello stesso sesso (v. sent. Corte Costituzionale 138/2010). La discussione e la conseguente azione politica e legislativa dovranno tener conto delle seguenti necessità:


    * Matrimonio civile per le coppie formate da persone dello stesso sesso;

    * Regolamentazione della co-responsabilità genitoriale del partner dello stesso sesso, anche se non è il genitore biologico;

    * Adozione di minori per le coppie formate da persone dello stesso sesso e per i singoli, indipendentemente dal loro orientamento sessuale e dalla loro identità di genere;

    * Riconoscimento giuridico pubblico delle unioni civili e loro accessibilità anche per le coppie formate da persone dello stesso sesso.



Pari diritti ed opportunità

Il Parlamento italiano deve impegnarsi a dare piena attuazione ai principi costituzionali e alle Direttive europee in materia di pari dignità ed uguaglianza, con particolare riguardo a:


    * applicazione anche alle persone intersessuali e a quelle che compiono la transizione di sesso della direttiva europea 207/76 sulla parità di trattamento tra gli uomini e le donne in materia di accesso al lavoro, formazione e promozione professionali, condizioni di lavoro (sentenza della Suprema Corte Europea del 30/4/96);

    * recepimento della Direttiva europea che garantisce la libertà di movimento dei cittadini europei (38/00), in modo da salvaguardare lo status e i diritti delle persone dello stesso sesso che si sono unite in base a normative degli stati membri dell'Unione;

    * rimozione delle discriminazioni verso le persone LGBTQI e le coppie formate da persone dello stesso sesso, sia in ambito sanitario, sia ai fini della tumulazione;

    * riattivazione delle campagne ministeriali d’informazione sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, garantendo i diritti delle persone sieropositive;

    * modifica della legge 40 per consentire l'accesso alla procreazione medicalmente assistita alla singola maggiorenne e alle coppie formate da persone dello stesso sesso;

    * introduzione di disposizioni e normative che garantiscano l’erogazione gratuita attraverso il Servizio Sanitario Nazionale per le cure e le terapie necessarie alla transizione di genere e per l’assistenza alle persone intersessuali;

    * istituzione di una commissione interministeriale e multidisciplinare sull’intersessualismo, che approfondisca e delinei le problematiche legate alle sue diverse forme, con l’obiettivo di garantire un armonioso ed equilibrato sviluppo della persona soprattutto in funzione delle sue scelte e della sua consapevolezza di genere. In particolare occorre impedire che le assegnazioni di sesso avvengano in maniera arbitraria fin dai primi mesi di vita;

    * cambio anagrafico del nome proprio e dell’identificativo di genere senza l’obbligo di interventi chirurgici, sia per le persone in transizione sessuale, sia per le persone intersessuali;

    * introduzione di identificativi di genere specifici come opzione per le persone transessuali, transgender o intersessuali che desiderino avvalersene, da usarsi in tutte le possibili aree di applicazione (questionari, rilevazioni, registrazioni, ecc.)



Prevenzione e rimozione delle discriminazioni in materia di orientamento sessuale ed affettivo e identità di genere

In Italia le persone LGBTQI continuano a subire discriminazioni in famiglia, sul lavoro, nella scuola, nella società senza potersi avvalere di alcun strumento giuridico specifico che le tuteli. Questo nonostante esistano pronunciamenti del Parlamento Europeo e della Suprema Corte Europea (direttive 207/76 e 78/00, risoluzione gennaio 2006, sentenza del 30/3/06). Per questa ragione è indispensabile che il Parlamento ed il Governo italiani intervengano attraverso:


    * una legge di prevenzione e lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale ed affettivo e sull’identità di genere, che rimuova gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone LGBTQI;

    * l’estensione della legge Mancino (n. 205/93) all’orientamento sessuale e all’identità di genere;

    * la pianificazione ed il finanziamento di specifiche campagne ed iniziative di informazione tese a contrastare il pregiudizio omofobico e transfobico e le discriminazioni, soprattutto attraverso interventi nelle scuole e promozione di buone pratiche;

    * la modifica del Decreto legislativo 216 del 2003 “Attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro”, che deve tenere in considerazione la necessità di eliminare le nuove forme di discriminazione introdotte nel frattempo (ad esempio, verso gay e lesbiche in divisa);

    * l’estensione delle norme che tutelano le lavoratrici e i lavoratori dalla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere a tutte le tipologie di contratti di lavoro;

    * l’introduzione del diritto al risarcimento delle persone transessuali che fino al 1982 sono state sottoposte a regime carcerario per la loro diversa identità di genere e l’abrogazione dell’Articolo 85 del Decreto 773 del 1931 (sul camuffamento ed il mascheramento in pubblico);

    * il rafforzamento del ruolo dell’Italia per il rispetto dei diritti umani nel mondo, in particolare attraverso il massimo sostegno alla proposta di legge depositata dall’ONU per l’abolizione della pena di morte e per la depenalizzazione dei reati di omosessualità e transessualità.

    * Il perfezionamento dell’applicazione della direttiva europea 85 del 2005 riguardo allo status di rifugiato anche per le persone perseguitate a causa del loro orientamento sessuale e affettivo o per la loro identità di genere;

    * la riforma delle disposizioni in materia di sicurezza affinché sia possibile ed agevole denunciare le situazioni di sfruttamento ed accertarsi del rispetto dell’identità di genere nei casi in cui le persone immigrate siano sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà.



Richieste specifiche per il territorio del Lazio

Molte delle richieste delle persone LGBTQI richiedono l’intervento del Parlamento, ma, a livello territoriale, Regioni, Provincie e Comuni hanno rilevanti competenze e possono intervenire per migliorare le condizioni di vita delle persone LGBTQI. In particolare, nell’ambito del territorio del Lazio riteniamo necessario:


    * costituire gruppi di lavoro presso Consigli o Giunte che sviluppino un rapporto di dialogo e di confronto costante con l’universo LGBTQI;

    * migliorare i servizi di assistenza e di prevenzione relativi alle malattie sessualmente trasmissibili. Un particolare riguardo va riservato alle persone sieropositive all'HIV o affette da AIDS, per le quali vanno migliorate le strutture ospedaliere, l'assistenza domiciliare e gli altri servizi sociali;

    * rimuovere le discriminazioni e assicurare pari opportunità in materia di occupazione e di condizioni di lavoro per tutto il personale delle istituzioni locali e degli enti ad esse collegati (attuazione del D.LGS 216/03 e della Direttiva 2000/78/CE);

    * adottare una legge regionale contro l'omofobia e le discriminazioni, che dia attuazione alla mozione approvata a settembre 2009, in attesa che il Parlamento affronti e risolva la questione. Gli interventi devono riguardare principalmente la formazione degli operatori pubblici, l'informazione nelle scuole e campagne locali in collaborazione con le associazioni, la costituzione di un ufficio di studio ed un osservatorio multidisciplinari e permanenti sulle discriminazioni e la violenza motivata dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. In particolare devono essere oggetto di specifici interventi le forme di bullismo omo-trans fobico, l'educazione sessuale e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili;

    * attivare case di accoglienza e strutture di assistenza per le persone transessuali che sono oggetto di tratta o di sfruttamento, nell'ambito di specifici piani di intervento per il loro sostegno;

    * garantire la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere e dell’assistenza e al sostegno per le persone intersessuali.

    * costituire un dipartimento regionale per le persone intersessuali specializzato e multidisciplinare per sostenere ed indirizzare personale opportunamente formato e seguire tali persone dalla prima infanzia fino al momento di una scelta autodeterminata e consapevole della soluzione più coerente rispetto alle caratteristiche e alle esigenze individuali;

    * socializzare la memoria storica delle persone LGBTQI che furono perseguitate durante i totalitarismi, sia attraverso la costruzione di un monumento ad esse dedicato, sia attraverso la promozione e l'organizzazione di iniziative culturali collegate al tema della memoria e della violazione dei diritti delle persone LGBTQI anche nel presente.



Gran parte degli interventi indicati può trovare applicazione anche all'interno di una legge quadro regionale dedicata proprio al tema dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere che perseguirà questi obiettivi:
Libertà di espressione:


    * garantire l'autodeterminazione in tema di orientamento sessuale e di identità di genere, per superare le discriminazione a questi collegate;

    * garantire parità di condizioni agli interventi e ai servizi compresi nella competenza legislativa regionale;

    * estendere la competenza del difensore civico ai casi di discriminazioni motivate da orientamento sessuale o identità di genere.


Lavoro, impresa, formazione ed integrazione sociale:


    * rimuovere le discriminazioni relative all'accesso al lavoro, anche favorendo l'inserimento e la formazione per le persone discriminate;

    * promuovere lo sviluppo di una cultura professionale correlata all’acquisizione positiva dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere;

    * dare attuazione alla normativa comunitaria per quanto di competenza regionale coinvolgendo le associazioni rappresentative;

    * promuovere l’adozione da parte dei dipendenti delle amministrazioni di linguaggi e comportamenti ispirati alla considerazione e rispetto per ogni orientamento sessuale e identità di genere, intervenendo con attività di formazione del proprio personale;

    * assicurare parità d’accesso ai servizi pubblici e privati e alle prestazioni erogate; riconoscere il diritto all’abitazione alle persone e alle famiglie, per rimuovere le cause che determinano disuguaglianze e disagio.


Sanità ed assistenza:


    * garantire che siano le persone designate dal paziente a prestare assistenza in ogni fase della degenza, indipendentemente dai legami di parentela legale;

    * le aziende sanitarie locali devono assicurare interventi di informazione, consulenza e sostegno per rimuovere gli ostacoli alla libertà di scelta ed espressione circa l'orientamento sessuale o l'identità di genere


Informazione e cultura:


    * assicurare il monitoraggio dei contenuti della programmazione televisiva e radiofonica rispetto alla pari dignità riconosciuta agli orientamenti sessuali e all'identità di genere;

    * assicurare spazi di informazione ed espressione su questi temi;

    * dedicare attenzione agli aspetti culturali del mondo LGBTQI incentivando, sviluppando, sostenendo – anche con lo stanziamento di risorse economiche - progetti per la realizzazione di spazi culturali, mostre, giornali, case editrici, cinema, teatro e di tutte quelle forme artistiche che si propongono di diffondere una comunicazione scevra da pregiudizi;

    * promuovere attività culturali, turistiche e commerciali aperte ai diversi stili di vita per superare le discriminazioni nei pubblici esercizi e nei servizi turistici e commerciali, promuovere il confronto culturale sulle tematiche familiari per favorire l’eguaglianza di opportunità nell'assunzione del ruolo e della responsabilità genitoriali;

    * attivare campagne di comunicazione per accrescere l’attenzione su questi temi per fornire tutte le informazioni utili e necessarie per la tutela dei diritti in tema di parità di trattamento e contro ogni forma di discriminazione.


Interventi in favore delle famiglie

Le istituzioni locali del Lazio, dove sussiste una delle maggiori realtà metropolitane italiane, devono adoperarsi per sostenere la famiglia in tutte le sue diverse declinazioni ed
assicurare l'equiparazione di tutte le forme di famiglie partendo dall'evoluzione del concetto giuridico di famiglia anagrafica e di nucleo familiare come descritti dall'art. 4 del DPR 223/1989 e dalla loro rilevanza fiscale confermata dal Consiglio di Stato (sentenza 770/94) e dal Ministero dell'Interno (circolare 5/95).

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