

ROMA, 21 GIU - Uscira' nelle sale il 2 luglio in 20
copie da Lucky Red, e tra le pellicole estive, per quanto non
certo un blockbuster, e' di quelle da non perdere e non a caso
ha vinto il Marc'Aurelio d'oro, ossia il primo premio, come
miglior film del 2009 assegnato dalla Giuria internazionale del
Festival del Film di Roma. Si tratta di Brotherhood
(Fratellanza) ed e' un film shock per il tema: un amore
omosessuale e tabu' nel mondo neo-nazista in Danimarca. E'
l'opera prima, di grande livello, del giovane italo-danese
Nicolo Donato, allievo di Lars Von Trier, che domani
all'Auditorium di Roma presentera' il film in una
proiezione-incontro della Fondazione Cinema per Roma.
Due piccole S tatuate sul collo come segno di riconoscimento,
il cranio rasato, una grande aquila uncinata sulla schiena, sul
tavolino il Mein Kampf di Hitler e ripiegate, pronte all'uso dei
raduni, le bandiere del Terzo Reich. L'apparenza a volte puo'
ingannare se dietro i raid punitivi al centro rifugiati o alla
comunita' di pachistani, dietro le parole dure - quello ''sporco
frocio'' ossessivamente ripetuto come intercalare al pub - batte
un cuore. E se il cuore batte forte da un uomo per un altro
uomo, tradendo ogni regola, prima fra tutte quella di non
violare 'la legge di natura', e' dramma vero.
Il film e' un viaggio nella realta' misconosciuta dei gruppi
neonazi, con la inedita clamorosa variante omosessuale, una
deriva passionale vissuta come tradimento dagli altri membri
dell'organizzazione e repressa senza pieta'. Il film uscira' in
Italia nei giorni intorno al gay pride, che avra' il suo clou a
Napoli il 26 giugno.
''Volevo fare un film su una storia d'amore e l'ho inserito
nel contesto neonazista - ha detto il regista - per mostrare
come l'amore e' piu' forte di tutto e che non si puo' dire di no
al sentimento perche' prima o poi emergera', esige rispetto. In
quel contesto neonazista in cui l'amore omosessuale non e'
accettato, in realta' nasce lo stesso''.
Il tema, omosessualita' da punire e razzismo, e' di
incresciosa attualita', trattato qui con livido rigore suggerito
dai paesaggi nordici e dal tetro look dei protagonisti, in
un'escalation di violenza e tensione che diventa dramma e
melodramma. Il protagonista e' il biondino Lars (Thure Lindhart)
che, disilluso dall'esercito, diventa un disertore per entrare
nel movimento neo nazista. Affidato all'esperto Jimmy (David
Dencik), che picchia gay e pachistani ma beve birra biologica
perche' bisogna rispettare la natura, Lars compie il suo
apprendistato. Ma il cottage in riva al mare del Nord che
entrambi stanno riparando, sede del movimento neonazista guidato
da un canuto presidente con un carismatico grassone come vice,
diventa improvvisamente per entrambi una cuccia calda, un
microcosmo pericolosamente amoroso con i corpi nudi dei due
intrecciati amorevolmente. Lars vorrebbe scappare con Jimmy ma
e' convinto da quest'ultimo ad aspettare: si compie cosi' un
fatale errore. Scoperti, picchiati selvaggiamente dagli altri,
Lars e Jimmy restano insieme perche' il loro amore 'contro
natura', come dicono loro stessi nel film, si rivela piu' forte
dell'indottrinamento ideologico.
''Non e' ispirato precisamente ad una storia vera ma sono
rimasto - ha concluso Nicolo Donato - molto colpito anni fa da
un documentario sull'omosessualita' tra i naziskin. Un loro
leader era morto di Aids e si e' scoperto che di giorno faceva
il neonazista e di sera cercava uomini ad Amburgo''.
A Roma Donato ha annunciato il suo prossimo progetto: August,
la storia d'amore di un uomo che dopo aver perso la figlia per
un cancro e aver vissuto una grande depressione, torna alla vita
innamorandosi di nuovo. (ANSA)
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