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domenica 27 giugno 2010

Madrid, animalisti raccolgono 50mila firme contro corrida Sufficienti per iniziativa legge popolare per dibattere divieto (Apcom) -


L'organizzazione animalista spagnola El Refugio ha raccolto a Madrid le 50mila firme necessarie per presentare un'iniziativa di legge popolare che costringa il Parlamento della Comunità Autonoma (regione) della capitale a dibattere una mozione che proibisca los svolgimento delle corride. Un'iniziativa che ha scarse speranze di successo, dato che il governo regionale ha annunciato nello scorso mese di marzo l'intenzione di inserire la tauromachia all'interno del proprio patrimonio culturale. Un annuncio giunto mentre il Parlamento regionale catalano ne sta dibattendo invece la possibile messa al bando, grazie ad un'iniziativa di legge popolare simile a quella promossa da El Refugio. La questione assume così anche l'aspetto dell'eterna querelle fra Madrid e Barcellona, ma a dir la verità il dibattito politico catalano non fa che ratificare una tendenza di fatto già in atto da molto tempo: la corrida - icona della cultura spagnola e grande passione di intere generazioni di turisti - sta diventando sempre meno popolare. Un sondaggio condotto nel 2006 rivelò che l'81% dei minori di 24 anni mostrava disinteresse per la tauromachia: identica percentuale fra i trentenni ma soprattutto tra gli ultrasessantenni solo il 41% si dichiarava interessato alle corride, chiaro segno di una decadenza culturale. Secondo le cifre fornite dal Ministero degli Interni spagnolo nel 2009 si sono svolte in Spagna 891 feste taurine di prima categoria, ben 354 in meno rispetto all'anno precedente: ovvero, in termini di allevamento, un'eccedenza di circa 2mila tori che potrebbero non vedere mai l'arena dato che per regolamento vengono utilizzati animali di età compresa fra i 4 e i 6 anni. La questione ha scatenato un'imponente raccolta di firme a favore o contro, quasi un milione: da notare che in questa guerra di lobbies quella favorevole alla sopravvivenza delle corrida non lo fa invocando la santità della tradizione taurina, ma in base all'assunto che la Catalogna, per rispetto delle libertà individuali, non può permettersi una proibizione di questo genere; se la corrida deve morire, che lo faccia di morte naturale, per mancanza di pubblico.

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