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sabato 26 giugno 2010

Lettera Aperta sul Pride di Vladimir Luxuria




Cari gay, lesbiche, trans, bisex, queer, etero-solidali,
compagne e compagni, amici e amiche,
sorelle e sorelli, fratelli e fratelle,
attivi, passivi e riflessivi,
dike & versatili, checche e macho, casual o fashion victims,
fan della Callas o di Lady Gaga…
(vi ho messi tutti così nessuno si sente escluso o non rappresentato, non vorrei fare la fine di Gifuni!)
Sento l’esigenza di scrivere una lettera aperta sul Pride in seguito ad alcuni fraintendimenti e veleni dopo le mie dichiarazioni fatte all’inaugurazione del Gay Village di Roma lo scorso 17 giugno. Sono stata invitata dagli organizzatori anche quest’anno (come tutti gli anni da quando esiste questa rassegna) a fare un mio spettacolo teatrale… il 9 luglio farò la parte di una seguace di Joseph Nicolosi che tenterà di guarire sul palco un gay, una lesbica e una trans… e alla fine anche un etero, uno spettacolo satirico sulle terapie convertitrici dal titolo “Si sdrai per favore…io vi guarirò!”
Sono sempre felice quando posso avere un palco da graffiare coi miei tacchi, soprattutto quando l’invito mi arriva da realtà della nostra comunità, ed era un po’ di tempo che non mi esibivo a Roma.
Gli stessi organizzatori del Village mi hanno invitata all’inaugurazione facendomi capire che ci tenevano molto… e ci sono andata con il mio amico Simone Barbieri.
Ho bevuto qualcosa insieme al Presidente Nichi Vendola e all’onorevole Paola Concia, un’occasione per parlare di politica, progetti futuri e stare piacevolmente insieme…
Ci hanno invitati a salire sul palco, e lo abbiamo fatto. Incontro Fabrizio Marrazzo prima di salire che mi chiede una foto con il banner del Pride di Roma 2010 e ci facciamo fotografare tutti. Sapevo a che cosa andavo incontro e ho deciso di sfogare, non tenermi nulla dentro, “esternare”, fare una specie di “coming-out” delle idee, almeno delle mie.
Io ho parlato a mio titolo personale, non rappresento nessuno, a stento me stessa.
Avevo il giorno prima sentito al telefono in una trasmissione tv la testimonianza di una mamma di un ragazzo gay aggredito e picchiato a Roma che intendeva partecipare al Pride perché non vedeva l’ora di far sentire la sua rabbia in piazza, la rabbia di una madre che ha un figlio che ora ha paura ad uscire di casa e soffre di attacchi panico. Ho detto sul palco che mi risulta difficile spiegare a quella donna che quest’anno al Pride non deve andarci…
Ho invitato tutti a partecipare al Pride a Roma, e ho parlato di “beghe tra primedonne” intendendole non declinate al genere femminile, per “primadonna” si intendono uomini e donne, ma accusando chi, da una parte e l’altra, non è riuscito a temperare le liti, a trovare accordi, a salvare l’unità, a non sgretolarci come zolle aride per orgoglio personale, antichi rancori, ripicche e gallismi da combattimento in cortile.
Ho già sperimentato le divisioni all’interno del mio ex partito, compagni che prima si parlavano e poi si sono odiati, strade che si separavano, re seduti su troni su macerie… e il risultato qual è stato? Nessun rappresentante della sinistra al parlamento Europeo e una sconfitta anche alle elezioni amministrative locali.
Non imitiamo la politica e i sindacati! Sia della Sinistra che si è dilaniata sia della Destra che invece è già implosa (Berlusconi, Bossi, Fini) ma non lo ufficializza solo per motivi di convenienza.
Cerchiamo di essere più originali, almeno noi!
Ho sempre difeso tutti i Pride, compreso quello di Roma. Ho difeso il Pride da chi diceva che era un’inutile carnevalata, da chi non ne condivideva gli obiettivi sociali e politici, di chi pensava che non si sarebbe dovuto fare tutti gli anni a Roma, da Forza Nuova, dalla Destra, dal Vaticano, dai day-familisti che scendono in piazza contro i Dico e non contro la pedofilia…
Lo difendo anche quest’anno!
Si dice che il Pride è stato “scippato” da poche organizzazioni a discapito di altre. La mia domanda è: perché ve lo siete fatto scippare? Perché non avete tenuto duro con le unghie e con i denti? Perché non avete preteso che le decisioni fossero prese con voti collegiali?
Ho l’impressione che qualcuno si sia fatta scippare tenendo il Pride con un mignolo.
Fino a quando qualcuno non si presenterà con i mitra alle riunioni credo sia nostro dovere cercare le soluzioni meno distruttive, come si è sempre fatto…
Non è una novità litigare per l’organizzazione di un Pride… potrei testimoniare riunioni su riunioni, ma non si è mai arrivati alla situazione attuale romana dove si firma per non esserci!
Attenzione, questa la definisco come va definita: una stronzata!
Parliamo di tutto, nulla è tabù: adesioni shock annunciate e smentite, la modalità di partecipazione, la piattaforma politica, ma non disperdiamoci!
Agli amici del “Mieli” (perché io credo nell’amicizia che è ancora più importante degli scazzi) dico solo: attenti… il vostro desiderio che il Pride a Roma (e solo a Roma) sia un flop è una seria ipoteca sull’Europride del prossimo anno, quale credibilità lascerebbe in eredità una città con un Pride con poca gente?
Il resto è tutto discutibile, soprattutto quando non si partecipa all’organizzazione: lo slogan, i video, la piattaforma politica , tutto è criticabile ma.. c’è un valore forte di Pride che è nel suo stesso DNA: partecipare, metterci la faccia, decidere quell’anno di esserci e chi se ne frega se poi qualcuno mi vede: vorrà dire che lo dirò a casa, tra gli amici e tra i colleghi.
Chiedo però agli organizzatori di non strumentalizzarmi o tirarmi per la giacchetta.
Non voglio fare distinguo tra adesioni (non fatte ufficialmente) e partecipazioni,
IO CI SARO’, SFILERO’ TRA LA GENTE SENZA BANNER,
NON SALIRO’ SUL PALCO COME FORMA DI DENUNCIA PER UN PRIDE NON UNITARIO
,
con un grido e una sollecitazione:
FACCIAMOLA FINITA!
IL Pride non è di Marrazzo (Fabrizio) Concia, Praitano o la Battaglia… è di tutt*!
Il successo del Pride a Palermo non è stato né della madrina Luxuria né del coordinamento “Stop Omofobia” né di Vanni Piccolo, né di Luigi Carollo, né di Paolo Patané ma di tutti i volontari (chi ha allestito il carro, chi mi è venuto a prendere in aereoporto, chi ha fatto gli striscioni)
IL PRIDE E’ NOSTRO, NON LASCIAMOCELO SCIPPARE!

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