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martedì 8 giugno 2010

Berlusconi ormai detta le leggi al Parlamento, in televisione. Eversione?


Al TG1 delle 13,30 abbiamo ascoltato tutti un passaggio del discorso di stamane del Presidente del Consiglio alla Federalberghi. Berlusconi ha detto che la legge sulle intercettazioni oramai è blindata e così come esce dal Senato sarà approvata dalla Camera perché i parlamentari del PdL sono vincolati al voto.
Fini ha replicato che così com'è la normativa gli piace, e quindi può essere votata, senza minimamente accennare all'incredibile atteggiamento arrogante di Berlusconi, il quale oramai non si cura più di mantenere un minimo di forma e detta pubblicamente ai parlamentari i compiti in aula facendo un "uso improprio" dell'art.67 della Costituzione (Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato).
Non ha più nemmeno bisogno che il Governo con i suoi decreti soppianti di fatto il Parlamento. No. Lui detta direttamente al Parlamento le leggi e come debbano essere votate.
E nessuno dice nulla! Men che meno i presidenti dei due rami del Parlamento, direttamente interessati dalle incredibili dichiarazioni.
E ha avuto pure la faccia tosta di dire che lui non ha alcun potere legislativo e che la sovranità non è più del Parlamento ma di Magistratura Democratica che fa abrogare le leggi che non le piacciono dalla Corte Costituzionale.
In una sola frase ha detto tre bugie: che lui non controlla il Parlamento, che lo controlla Magistratura Democratica attraverso i PM e che la Corte Costituzionale fa opposizione al Governo facendo da sponda ai PM che impugnano le leggi incostituzionali.
Ancora una volta appare chiaro il disprezzo (?) di Berlusconi per le regole democratiche e la necessità urgente di una forte campagna per il potenziamento delle funzioni di controllo sulla divisione dei poteri, unica barricata possibile contro l'eversione.
Marco Volante

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