airv

martedì 1 giugno 2010

FAREFUTURO: Un'esigenza di civiltà, su un tema che deve essere anche "di destra"


Un'esigenza di civiltà, su un tema che deve essere anche "di destra" E adesso basta esitazioni: approviamo la legge anti-omofobia di Federico Brusadelli La richiesta è semplice, in fondo: c’è una legge che va approvata. E non possiamo che condividerla. Il ragazzo omosessuale aggredito mercoledì scorso, per le strade di Roma, da un “branco” che, a furia di calci e pugni, gli ha quasi fatto perdere un occhio, ha deciso ieri di rivolgersi direttamente al Governo. E lo ha fatto lanciando un appello, forte e chiaro, «al presidente Berlusconi, affinché venga approvata la legge sull’omofobia». Ecco, la richiesta è semplice. E c’è poco spazio per i distinguo, per i cavilli, per risposte opache e cerchiobottiste. L’omofobia rischia ormai di diventare un’emergenza, punto e basta. E il Parlamento, in casi come questo, ha il compito di intervenire. Nell’interesse di tutti. È tempo di riprovarci, insomma, dopo il tentativo fallito qualche mese fa. Ed è tempo di riprovarci con la convinzione (bipartisan) di fare una cosa giusta.«Abbiamo – ha ricordato, durante le manifestazioni di ieri a Montecitorio e sulla “gay street” romana, Imma Battaglia – un ministro delle Pari opportunità molto sensibile e un sindaco, Gianni Alemanno che incontra tutti i movimenti per la prima volta e senza ipocrisie». Il problema però, come ha sottolineato Paola Concia (relatrice della proposta di legge affossata alla Camera), è che «manca la volontà politica di approvare la legge». Eppure qualcosa si muove, e anche dal centrodestra si leva qualche voce: la voce di gaylib, che chiede «un incontro con i vertici del Pdl»; e quella di Benedetto Della Vedova, che auspica «un’iniziativa in grado di allineare l’Italia ai grandi paesi europei». È il momento di trovarla per davvero, questa volontà “politica” che ancora manca. Ecco, allora, perché vogliamo sostenere e rilanciare questo appello. Presidente Berlusconi, lo chiediamo anche noi: approviamo la legge sull’omofobia. Lo facciamo perché non si può non condividere in pieno l’appello di un giovane cittadino italiano, un ragazzo che chiede, alle istituzioni che hanno il dovere di rappresentarlo, un gesto, un segnale, una presa di posizione chiara. Approviamo questa legge, dunque, e facciamolo in fretta. Perché lo Stato non può mai tacere, di fronte alla violenza. Perché in gioco ci sono diritti fondamentali della persona, e non c’è ragionamento pseudomorale o pseudoreligioso che tenga. Perché è tempo che il Pdl colmi la distanza che lo separa dai suoi “omologhi” europei, dimostrando che la difesa delle libertà personali, la lotta alla discriminazione e la tutela delle scelte di vita (di tutte le scelte di vita) sono tutti temi “di destra”. E perché quella che abbiamo in mente è una destra che dà voce e che rappresenta il mondo gay, con buona pace di chi ancora si appiglia a una retorica “destrista” muscolare e virile (che sfiora sovente il ridicolo). Ma soprattutto perché ci crediamo davvero, ne siamo convinti, che l’amore – anche quello fra due uomini, anche quello fra due donne – alla fine vince sempre sull’odio. 31 maggio 2010

1 commento:

  1. Non mi entusiasmerei per una dichiarazione. Perfino nel PD ci sono compagni che vorrebbero l'equiparazione totale dei diritti domattina, e allora? Cosa cambia? Siamo sempre più nella merda. Ha ragione Aurelio Mancuso quando ricorda che i veri artefici del nostro destino siamo noi. Soprattutto i gay corrono affannati dietro carriera e consumismo, forse per combattere il minority stress con gli strumenti che conoscono, ma sprecando energie che ben potrebbero servire a migliorare davvero la nostra vita. Purtroppo il berlusconismo non è una bestia feroce tanto lontana da noi.

    RispondiElimina