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domenica 6 giugno 2010

La profonda crisi dell’amico gay (Io Donna)


La profonda crisi dell’amico gay
QUELLO CHE GLI UOMINI NON DICONO. L'intervento di Aldo Cazzullo, su "Io donna" dal 5 giugno 2010.

Quand’ero ragazzo, quasi tutte le mie coetanee avevano l’amico gay, da loro adorato. Affidabile, ovviamente non interessato a evoluzioni o degenerazioni dell’amicizia, in grado di ascoltarle e di comprenderle, grazie anche a un’alchemica vicinanza delle sensibilità: l’omosessuale era adorato dalle donne.

L’ultima volta che sono stato a New York, a Parigi, a Londra, ho avuto invece la netta impressione che dei gay le donne non ne possano più, o che li trovino molto meno simpatici di un tempo. Gli omosessuali, infatti, tendono a inurbarsi. Fuggono i paesi dove sono spesso derisi, percossi o anche solo incompresi, e cercano nelle metropoli un’atmosfera più aperta.

In alcuni ambienti, dall’arte alla moda, sono ormai maggioranza. Ciò che una volta alle donne faceva simpatia, tende a fare rabbia, per ovvi motivi. Anche perché la biologia non tiene il passo degli usi e costumi, si rimanda il matrimonio e quando ci i guarda attorno talora si rimane deluse; certo non per colpa dei gay, su cui però finisce per concentrarsi la frustrazione femminile.

In ogni caso, alle donne italiane è vietato provare sentimenti analoghi; almeno finché a Roma, nella capitale, accadrà agli omosessuali di essere derisi e percossi come nella cittadina del Texas dove si consuma la tragedia finale dei Segreti di Brokeback Mountain.

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