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venerdì 23 luglio 2010

Fazio chiede parere a Cons. sup. sanità su no a donazione sangue da parte di un ragazzo gay. Polemiche.

Ferruccio Fazio - Ministro della Salute

Un bel po' di confusione al Ministero dopo la richiesta di un parere sulla vicenda del donatore gay di Milano. Le reazioni sono varie ma tutte giustamente negative.



Fazio chiede parere a Cons. sup. sanità su no a donazione Dopo caso del ragazzo gay non accettato a policlinico di Milano 
Roma, 23 lug. (Apcom) - Dopo la denuncia di un ragazzo omosessuale che si è visto rifiutare la sua donazione di sangue a Milano perché gay, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha chiesto un parere al Consiglio superiore di sanità sui "comportamenti a rischio" che possono determinare l'esclusione dalla donazione del sangue. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio - si legge infatti in una nota del ministero della Salute - "in merito a notizie relative all'esclusione dalla donazione di sangue di persone dichiaratamente omosessuali che si è verificata presso il Policlinico di Milano ha posto un quesito al Consiglio Superiore di Sanità per chiarire gli ambiti interpretativi delle norme europee e nazionali in merito ai 'comportamenti a rischio' che possono determinare l'esclusione permanente o temporanea dalla donazione del sangue". Così il ministro interviene dopo la denuncia di un ragazzo gay, donatore di sangue "storico" messo alla porta dall'ospedale Gaetano Pini di Milano, perché, come la responsabile del servizio del Pini ha poi confermato via mail a un utente che chiede lumi, "dopo l'integrazione del nostro Servizio Trasfusionale con il Centro Trasfusionale della Fondazione Policlinico, avvenuta lo scorso aprile, abbiamo adottato i medesimi criteri di selezione dei donatori, che attualmente non ammettono alla donazione persone di sesso maschile che abbiano avuto rapporti sessuali con persone di sesso maschile".

SANGUE: ESPERTA, LEGGE CHIARA, NO DISCRIMINAZIONI PER GAY (ANSA) - 
ROMA, 23 LUG - ''Nessuna discriminazione nei confronti degli omosessuali. La legge parla chiaro e specifica che non ci sono categorie a rischio ma solo comportamenti a rischio''. Cosi' Gabriella Girelli, professoressa di immunomatologia all'Universita' di Roma 'La Sapienza', commenta l'episodio, avvenuto presso il Policlinico Pini di Milano, di una persona che si e' dichiarata omosessuale e a cui non e' stato permesso di donare il sangue. ''Non abbiamo una goccia di sangue, figuriamoci se uno si puo' permettere di fare i sofisticati'', aggiunge l'esperta, sottolineando che ''la normativa e' cambiata dal 2001 (prima si parlava appunto di categorie a rischio, inclusi i gay, Ndr) e che oggi a decidere e' il medico in base a una serie di comportamenti considerati a rischio. Comportamenti - aggiunge - che lo stesso medico deve valutare per capire se ci possa essere il rischio di trasmettere infezioni con la trasfusione. Ma e' bene ribadirlo per non fare falsa informazione - conclude - i gay non devono subire nessuna discriminazione, cosi' come tutte le altre categorie''.

FP CGIL SU DONAZIONI GAY, FAZIO ASSECONDA PULSIONI OMOFOBICHE 
Roma, 23 lug. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Caro ministro, di 'comportamenti a rischio' vediamo solo il suo, che cosi' facendo asseconda le peggiori pulsioni omofobiche, il bigottismo e il clima di intolleranza che, nei confronti delle tante diversita', vive il Paese". Rossana Dettori, segretaria generale di Fp Cgil, in una nota commenta la richiesta del ministro della Salute Ferruccio Fazio di un parere del Css in riferimento agli episodi di esclusione dalla donazione di sangue di persone dichiaratamente omosessuali. Una richiesta che, a detta della Dettori, "potrebbe sembrare uno scherzo di cattivissimo gusto. Il chiarimento lo diamo noi al ministro: gli omosessuali non sono soggetti a rischio in quanto tali, almeno non piu' di quanto lo siano gli eterosessuali".

BASSOLI(PD),DISCRIMINATORIA RICHIESTA DI FAZIO A CSS (ANSA)
ROMA, 23 LUG - La richiesta del ministro della Salute Ferruccio Fazio di un parere al Consiglio Superiore di Sanita' sulla donazione di sangue gay ''ci sembra superflua e discriminatoria'' perche' ''la stessa preoccupazione dovrebbe esserci anche per la donazione da eterosessuali. Cosi' una nota della senatrice Fiorenza Bassoli, capogruppo Pd in commissione Igiene e Sanita' del Senato. ''Il problema della garanzia della donazione di sangue - precisa la senatrice - non e' l'orientamento sessuale del donatore, ma il controllo e la verifica sulle sacche di sangue perche' le malattie sessualmente trasmissibili'' come l'Aids ''sono in aumento in particolare tra gli eterosessuali, come ci e' stato confermato recentemente durante l'audizione in Senato dalla commissione tecnica che si occupa di Aids''. Il problema, per Bassoli, e' ''sapere se il controllo sulle sacche viene fatto o no, e se viene esteso anche ad altre malattie non strettamente trasmissibili per via sessuale'', come le epatiti. ''Questa dovrebbe essere la preoccupazione del ministro - conclude la senatrice Pd - insieme al fatto che siamo un Paese dove le donazioni sono in diminuzione, e dove diventa sempre piu' difficile far fronte alle emergenze''.

LILA, FAZIO INCAPACE DI PRENDERE UNA POSIZIONE (ANSA)
ROMA, 23 LUG - ''Mentre alla XVIII Conferenza mondiale sull'Aids e' riunito il gotha della lotta all'Aids, l'Italia non trova di meglio da fare che rispolverare ammuffiti e pretestuosi dibattiti. Che ci raggiungono e ci colpiscono mentre assistiamo alla seduta plenaria che chiude la Conferenza''. Lo afferma un comunicato della Lila (Lega italiana per la lotta contro l'Aids) in merito all'episiodio avvenuto al Policlinico Pini di Milano, sottolineando che ''un omosessuale viene escluso dalla donazione del sangue'' ed evidenziando che il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, ''non e' in grado di prendere una posizione e decide di prendere tempo richiedendo un parere al Consiglio Superiore di Sanita'''. Secondo l'associazione, dunque, che stigmatizza ''le imbarazzanti esternazioni di un ex ministro alla Salute'', Gerolamo Sirchia, ''l'umiliazione che ancora devono subire le persone ingiustamente discriminate da chi, a tutti i livelli, agisce sulla base del moralismo e delle ideologie e ignora l'evidenza scientifica, e' cosa grave. Non solo perche' offensiva per le persone coinvolte, ma perche' ci fa fare passi indietro nella lotta all'Hiv/Aids e impedisce di avviare politiche di prevenzione realmente efficaci''.

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