La casa editrice Liberilibri ha appena dato alle stampe due opere della scrittrice e poetessa americana Gertrude Stein. Dopo "Teneri bottoni", pubblicato nel 1989 e ristampato nel 2006, arrivano in libreria a formare una preziosa trilogia due ricche raccolte sulla estrosa e geniale intellettuale nata nel 1874 in Pennsylvania ma trasferitasi sin dal 1903 a Parigi. Paladina del femminismo e dell'amore omosessuale (la sua relazione con Alice Toklas duro' quasi quarant'anni, fino alla morte), ha rappresentato il fulcro dal quale si sono irradiate le avanguardie dell'arte e della letteratura americana contemporanea. "Geografia e drammi", che racchiude racconti, pensieri, brevi testi teatrali, e' stato pubblicato nel 1922 e costituisce uno snodo importante nella sua produzione: e' il libro nel quale Gertrude affida a una scrittura vertiginosa e spericolata i momenti piu' significativi della sua avventura umana e letteraria. In esso si alternano riflessioni sulla propria figura di intellettuale americana espatriata in Europa, sui contatti con i grandi artisti di quegli anni (a Parigi, nella sua casa di rue de Fleurus 27, ospitava amici come Picasso, Matisse, Bracque, Hemingway, Ezra Pound), sui viaggi in Spagna, in Italia e in Inghilterra, sulla sua convivenza scandalosa con Alice Toklas. "Opere ultime e drammi" invece, prima edizione italiana integrale di "Last operas and plays", copre un ampio arco temporale dal 1917 al 1946, anno della sua morte, e raccoglie le piu' scintillanti ed esasperate opere teatrali concepite dalla Stein. Una lettura che suscita sorpresa, meraviglia, che tiene con il fiato sospeso a ogni riga, ogni parola, ogni accento. Una scrittura in completa liberta' lessicale e semantica, un abbandono al divertissement per la regina indiscussa dello sperimentalismo linguistico e dell'anti-convenzionalismo.
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