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sabato 17 luglio 2010

Polemiche alla Conferenza Mondiale sull'AIDS che apre i lavori domani a Vienna


SENATO: ITALIA INADEMPIENTE PER CONTRIBUTI A FONDO PER AIDS  (ASCA) - Roma, 17 lug - L'Italia e' stata tra i Paesi che hanno sostenuto sin dall'inizio la istituzione del Global Fund per la lotta all'Aids, alla malaria e alla tubercolosi e, pur facendo parte insieme a Usa e Giappone, del Consiglio di Amministrazione del Fondo ''ha disatteso l'impegno assunto nel 2007 di contribuire con 130 milioni di dollari per ciascuno degli anni del 2007-2010''. Lo ha dichiarato, in Commissione Straordinaria per la tutela dei diritti umani, il funzionario del Fondo Globale Svend Robinson. Se l'Italia onorasse gli impegni assunti - ha aggiunto - ''oltre 100.000 persone potrebbero - ha aggiunto - avere accesso alle terapie contro l'HIV, un milione di vaccini potrebbero essere approntati e 300.000 persone potrebbero essere salvate dalla malaria e dalla TBC''. Robinson ha ancora affermato che ''nonostante le sollecitazioni del Direttore del Global Found e del Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Governo italiano non ha adempiuto alle promesse fatte''.

AIDS: LILA,A CONFERENZA MONDIALE ITALIA BRILLA PER ASSENZA (ANSA) - ROMA, 17 LUG - Si apre domani a Vienna la diciottesima conferenza mondiale sull'Aids, il piu' importante appuntamento sul tema, ma l'Italia ''brilla per la sua assenza''. La denuncia e' dei rappresentanti della Lila, la lega Italiana per la lotta all'Aids, secondo cui il nostro paese e' molto indietro sulle politiche di lotta all'Hiv. ''Questa e' un'edizione importante per la conferenza, perche' siamo a soli 5 anni dal 2015, la data in cui dovrebbero scadere i 'millennium goals' sulla lotta all'Aids - afferma Alessandra Cerioli, presidente dell'associazione - ci sono ministri della Salute di molti paesi, ma l'Italia brilla per la sua assenza''. Il primo atto del summit sara' la presentazione della 'dichiarazione di Vienna', in cui molti paesi si impegnano ad attuare politiche di riduzione del danno sul consumo degli stupefacenti che prevengano il contagio tramite lo scambio di siringhe infette:''L'Italia e' famosa nel mondo per essere stata la prima ad applicare queste politiche negli anni '80, dalla distribuzione di siringhe pulite alla promozione dell'uso di metadone, che hanno avuto un grande successo nel diminuire i contagi - spiega l'esperta - ma paradossalmente non firmera' la dichiarazione''. Il nostro paese, afferma la Lila, e' indietro anche in altri campi:''Da noi sono anni che non si fanno serie campagne di prevenzione - continua Cerioli - inoltre nel 2009 la Commissione ue ha chiesto agli stati membri di applicare una serie di azioni, dalla distribuzione dei preservativi a interventi nelle carceri, che da noi non sono fatte, e neppure il rapporto richiesto ogni due anni e' mai stato presentato. Inoltre il nostro paese e' ancora indietro nel versare la propria quota nel fondo globale per la lotta all'Aids''.

AIDS: ESPERTO, COMMISSIONE AFFRONTA PROBLEMI IMPORTANTI  (ANSA) - ROMA, 17 LUG - La commissione per la lotta all'Aids del ministero della Salute ''sta affrontando problemi importanti''. Lo ha affermato Giampiero carosi, direttore dell'Istituto di Malattie Infettive e Tropicali dell'universita' di Brescia e membro della commissione stessa in risposta alle critiche della Lega italiana per la lotta all'Aids (Lila). ''Anche nell'ultima riunione della commissione, lo scorso 13 luglio, si sono affrontati problemi importanti - spiega l'esperto - dalle nuove linee guida per l'accesso alle terapie alla possibilita' di effettuare il test dell'Hiv automaticamente almeno per alcune categorie particolarmente a rischio, come i pazienti delle cliniche sulle malattie sessualmente trasmesse o i carcerati, e si sta pensando di avviare una sperimentazione sulla possibilita' di estendere il test a tutti. Inoltre si sono fatti dei passi avanti sulle discriminazioni sul lavoro e sull'invalidita'''. Anche sulle campagne di prevenzione l'opinione dell'esperto e' diversa da quella dell'associazione:''Sono d'accordo sul fatto che ci sono pochi fondi per le campagne - afferma Carosi - ma c'e' anche un altro problema: mentre prima le categorie piu' a rischio erano facilmente 'raggiungibili', perche' erano tossicodipendenti o gay, ora il problema riguarda soprattutto gli eterosessuali promiscui, che sono giovani e vecchi, donne e uomini. Fare campagne per tutti e' poco efficace, 'sparare' su tutti e' come sparare su niente''. Dove effettivamente l'Italia e' deficitaria e' sui fondi da destinare alla lotta globale all'Aids: ''E' vero, l'Italia e' indietro sugli impegni presi - spiega l'esperto - e dovremmo onorarli, anche perche' mentre da noi questo e' un problema che riguarda centomila persone nel mondo sono 33 milioni, di cui la maggior parte vive in Africa e in Sud est asiatico, e non possiamo pensare che una parte di questi non venga prima o poi da noi''.

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