Roma, 12 LUG - Si fa
riferimento al matrimonio tra persone dello stesso sesso
"come se si trattasse di una questione di morale religiosa o
come se fosse un attentato all'ordine naturale, quando in
realta' quello che si sta facendo e' guardare a una realta'
che gia' esiste". Cosi' il capo di Stato argentino Cristina
Fernandez Kirchner e' intervenuta sul innalzamento dei toni
del confronto alla vigilia del voto del Senato che potrebbe
sancire il diritto delle coppie
omosessuali di contrarre
legalmente matrimonio. Nel corso della visita di Stato in
Cina la "presidenta", riporta l'agenzia di stampa Telam, ha
espresso "preoccupazione" per il livello di tensione
raggiunto attorno all'argomento, facendo riferimento, pur
senza alcun richiamo esplicito, alla forte presa di posizione
della Chiesa cattolica arrivata in occasione delle
celebrazioni per il giorno dell'indipendenza, venerdi'
scorso, cosi' come nella messa domenicale di ieri. Dai
pulpiti di diverse province del Paese si era alzato un coro
di no alla "guerra culturale" contro i cristiani, e
l'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Bergoglio aveva parlato
di una "pretesa di distruggere il piano di Dio". A questo
proposito Kirchner ha dichiarato: "Ho sentito che si parla
addirittura di una guerra tra dei e che c'e' chi ipotizza un
referendum. Non tengono conto che vorrebbero un plebiscito su
un diritto di una minoranza". Dopo aver ottenuto
l'approvazione della Camera, la modifica al Codice civile che
aprirebbe le porte al matrimonio
omosessuale sara' discussa
mercoledi' dal Senato e saranno decisivi i voti di otto
senatori ancora indecisi.
Néstor Kirchner difende la legge sui matrimoni gay (GayPrider)
L’ex Presidente dell’Argentina,
Néstor Kirchner, si scaglia
contro i vescovi locali, che attraverso intimidazioni morali ha tentato di ostacolare l’iter parlamentare della nuova
legge sui matrimoni gay
L’Argentina deve abbandonare definitivamente le
visioni discriminatorie e oscurantiste. Mi dispiace per l’indirizzo che
alcuni hanno voluto dare a questo tema, ma io ho la coscienza
tranquilla per aver votato a favore del matrimonio egualitario, a
favore dell’uguaglianza dei diritti; noi argentini meritiamo un paese
libero, aperto e con parità di diritti per tutti.
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