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giovedì 22 luglio 2010

Ligresti mette in vendita la Torre Velasca (Affaritaliani)

Torre Velasca

 
La Torre Velasca è in vendita. Uno dei palazzi simbolo del miracolo economico a Milano, tra i monumenti più noti della 'capitale morale', è stato messo in vendita da Fondiaria Sai, la compagnia assicurativa che fa capo alla famiglia Ligresti.
Orgoglio con il Pirellone di una Milano febbrile, impegnata in una ricostruzione a ritmi di locomotiva - la locomotiva d'Italia -, la Torre Velasca è stata costruita tra il 1956 e il 1958 da un gruppo di quattro architetti meneghini, Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers. Il cantiere aprì quasi in contemporanea a quello del grattacielo Pirelli, completato solo due anni più tardi e dopo aver raggiunto la vertiginosa altezza dei 127,4 metri, al di sopra della nebbia e torre più alta d'Italia. La Torre Velasca no. Si fermò, con i suoi 27 piani (altri due sono interrati) alla quota dei 106 metri, mantenendosi così un passo indietro anche ai 108,5 metri della Madunina, che secondo la tradizione nessun edificio di Milano poteva superare. Spavalda e sobria, insomma, quasi fosse l'emblema del meneghino impegnato a 'laurà'
Ha una caratteristica forma a fungo, con i nove piani più in alto, più larghi dei primi 18 piani. Qualcuno ne parla anche come del grattacielo con le bretelle. Sorge nel cuore di Milano, a due passi dal Duomo, e la sua particolare forma architettonica mirava a richiamare le tradizionali costruzioni del centro storico. È insomma una torre medievale reinterpretata in chiave moderna e spuntata in un centro storico sfregiato dai bombardamenti. Il nome deriva dal preesistente toponimo ed è legato al governatore spagnolo Juan Fernandez de Velasco, a cui fu dedicata la piazza nel Seicento.
La vendita viene annunciata nel dettaglio, assieme al lancio di una campagna stampa, da Immobiliare Lombarda, la società del gruppo Ligresti, che assiste Fonsai nell'operazione. I termini della vendita vengono indicati nel dettaglio nel sito internet operazionevelasca.com. Vi si ricorda che il fabbricato genera un reddito annuo di quasi 3,5 milioni di euro ed è sfitto per un terzo, facendo salire così il canone prospettico del fabbricato a 5,25 milioni circa. Per ora non circolano prezzi orientativi, anche perché è fresco di oggi l'invito a far pervenire le manifestazioni di interesse. I pretendenti potranno saperne di più entro il primo ottobre (data limite indicata dalla società per fornire l'accesso alla cosiddetta data room). Verranno raccolte quindi le offerte non vincolanti, con l'accesso a un'esame più approfondito (due diligence). Le offerte non vincolanti andranno presentate entro il 3 dicembre.

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