airv

lunedì 12 luglio 2010

Gay da spiaggia (inWonderChat)

300.000 OMOSESSUALI A MILANO MA IN 18 ANNI LA DESTRA NON CI HA MAI CONSIDERATI!

AIUTIAMOCI A LIBERARCENE! IL 29 E 30 MAGGIO VOTIAMO COMPATTI PER PISAPIA!


Passando diverse ore sulla spiaggia non ho potuto fare a meno di effettuare alcune osservazioni, per cui ecco a voi i profili delle principali tipologie di "Gay Da Spiaggia".

1. Calendar man. È di gran lunga la tipologia più diffusa sulle spiagge frocesche di tutto il mondo. Questo GDS ha una routine meticolosa e regole rigidissime da rispettare: guai ad omettere anche solo un passaggio! Innanzitutto deve affittare il lettino e l'ombrellone. Anche se arriva in spiaggia alle 21.00. Appena giunge sul bagnasciuga si toglie gli infradito e sfila la canottiera lentamente, in modo sensuale, a volte emettendo gridolini lolitici e rantoli goduriosi.

Posizionatosi sul lettino, assume una posizione provocante e lasciva, abbassando gli occhiali da sole quel tanto che gli permette di lanciare lunghi sguardi lussuriosi a tutti i maschioni che gli passano accanto. Il Calendar man, infatti, non si mette sul primo spazio libero che trova: studia attentamente il territorio di caccia e si fa piantare l'ombrellone nel punto più trafficato della spiaggia. Non importa se questo sia al centro del campo di pallavolo, sotto le docce o sui gradini del bar.

Il Calendar man è riconoscibile dal fatto che cambia posizione continuamente: prima con la testa reclinata all'indietro e le labbra semiaperte come come la Santa Teresa del Bernini; poi prono con le chiappe sporgenti e le gambe giocosamente sollevate come la bambina della Coppertone; poi si spalma l'abbronzante con una lentezza spasmodica, senza mai smettere di guardarsi intorno (ma facendo finta che non è interessato a niente in particolare); poi si alza in piedi e beve dalla bottiglietta d'acqua facendone colare un rigagnolo sul collo e sui pettorali, come il fattorino della pubblicità della CocaCola; infine quando va a fare la doccia e scuote la folta chioma al ralenti come neanche Ursula Andress in Agente 007 - Licenza di uccidere. Ogni posa viene mantenuta per almeno 10 minuti e con un po' di immaginazione si può vedere ai suoi piedi la scritta "Luglio 2010" e i giorni del calendario.














 2. Bilboa Frocia Bronze. Per il Bilboa andare al mare non è un divertimento ma un provino esigentissimo ed estenuante. Il suo imperativo categorico gli impone di non perdere neppure un raggio di sole estivo e di diventare color mogano nel più breve tempo possibile.
Per questo lo si può trovare steso sul suo asciugamano già alle 6.00 del mattino, tra i volontari di Legambiente che gli rastrellano la sabbia addosso, i granchietti che gli pizzicano gli alluci e stormi di gabbiani che lo coprono di beffe e di guano. Il nostro eroe, però, resiste stoicamente alle avversità e rimane immobile ore ed ore, senza poter andare in bagno, senza poter salutare gli amici o anche semplicemente sgranchirsi le gambe.

L'unica preoccupazione del Bilboa è l'orientamento dell'asciugamano: per poter avere sempre l'angolazione giusta rispetto al sole il vero Bilboa tiene accanto a sé una meridiana con il quadrante millimetrato. I Bilboa tecnologici hanno come gnomone un'antenna GPS che, grazie ai satelliti di Google Maps, li avverte dello spostamento dei raggi solari con una leggera scarica elettrica (nel caso dovessero addormentarsi).

Oltre che dal colorito afrocubano, i Bilboa sono riconoscibili dal voluminoso zainetto che portano sempre con sé. All'interno vi è un vasto campionario di tutte le creme abbronzanti disponibili sul mercato: dal gel di birra trappista e aloe vera al lucidalabbra al sapore di noce di cocco nubiana; dalla protezione fattore 500 per neonati di norvegesi albini all'olio "archimede" - così chiamato per via del suo meccanismo di concentrazione dei raggi solari dal disastroso effetto ustorio. Mi hanno raccontato che anni fa, a causa dell'olio archimede, una nave si è schiantata sulle coste della Normandia. Il nostromo aveva scambiato il bagliore abbacinante di un GDS unguentato per la luce del faro di Beachy Head (East Sussex, Gran Bretagna). Il gay, va detto, si stava abbronzando sulla spiaggia di Metaponto (Matera, Italia).  

3. Jessica Fletcher. Questo GDS si muove in branco. Di solito i gruppetti sono formati da almeno 5 elementi, tra i quali non mancano mai: la frociarola, l'intellettuale, la modaiola e la vorrei-ma-non-posso.
Se passate accanto al loro salotto li sentirete parlare esclusivamente al femminile, sia per chiamarsi ("tesò, dì a quella sgualdrina dell'amica tua rincojonita che pochi minuti fa la Fausta la stava cercando") che per commentare la popolazione circostante. La Jessica, infatti, passa tutto il tempo a spettegolare sui presenti, sugli assenti, su quelli che conosce (tutti) e specialmente quelli con cui ha fatto sesso (tutti) o con cui vorrebbe farlo (tutti). Se avete la malaugurata sorte di stendere l'asciugamano accanto a loro, potete sentire dialoghi di questo tenore:
Ehi, pazze, avvertitemi se passa la marocchina con la frigorifera dei gelati, perché voglio comprare una Cornetta Algida per me e una Calippa alla limona per quella rincojonita della Fausta che sta a fa' robba dietro le dune.
Sì, ti avvertiamo. Piuttosto, hai visto la Roberta?
Chi, la palestrata tatuata che fa la buttafuori in discoteca e che s'ammazza di canne tutto il giorno?
No, scema, l'ex di Edoarda, quella che lavora come centralinessa alla Tim e che gli era venuta la sifilide tre anni fa e c'aveva quella pastora maremmana più vecchia di lei.
Certo che è ingrassata come una balena, poveraccia, chissà che gli è successo. Avrà mica l'AIDS? Ho sentito dire in giro che s'è scopata una rumena nella dark di Mucca.
Guarda che ti confondi con quella zoccola dell'amica tua Flavia; e poi uno che c'ha l'AIDS dimagrisce, mica diventa una lontra svaccata come quella lì, stupida. Secondo me è perché s'è lasciata con il suo ultimo ex, dice che lo menava tutte le sere e che una volta ha fatto il barista durante una festa alla villa della Francesca Rutella...
4. Cafo cafonazzi. Anche questo tipo di GDS non va mai in spiaggia da solo. Avvistata la spiaggia, il Cafonazzo e i suoi amici iniziano correre verso il mare urlando come un'orda di Unni e sollevando nuvole di sabbia peggio di una tempesta sahariana.

Nella corsa i Cafonazzi travolgono lettini, ombrelloni, pedalò e bagnanti, ma notoriamente questa specie non è dotata di radar sociale, per cui interpreta i 'tacci vostra e mezzivaff come saluti gioiosi e camerateschi. Non si accorge neppure degli sguardi carichi d'odio di tutti quelli che vengono continuamente urtati dal suo inseparabile pallone.

La comitiva dei Cafonazzi, infatti, rompe i coglioni instancabilmente dalle 8 del mattino alle 10 di sera giocando a racchettoni, a tamburello, a frisbee, a bocce, a boomerang e a panzate in acqua. I più molesti portano anche i cani (sempre schnauzer giganti o molossoidi), che lasciano scorrazzare liberamente tra i lettini e che alla fine della giornata hanno provocato una devastazione pari all'effetto combinato del Nino e dell'eruzione dell'Eyjafjallajkull (morivo dalla voglia di scrivere il nome di questo vulcano in un post!).

Tra una partita e l'altra, la comitiva si accascia su un telo sdrucito (generalmente in 12 su un asciugamano da bidet) e beve una decina di birre a testa, ruttando come neanche all'Oktoberfest e giocando a carte tra bestemmie ed insulti. Quando vanno via dalla spiaggia rimane un cimitero di lattine stritolate, mozziconi di sigarette e cartine bagnate e cartacce varie. Molto spesso oltre al senso sociale ai Cafonazzi manca anche il più elementare senso civico (anche se poi indossano magliette comprate all'equo e solidale e partecipano alle riunioni dei circoli ecologisti, che fa tanto alternativo!).

Sono tutti etero? vi starete chiedendo. No. Sono gay. Alcuni sono semplicemente borgatari. Altri invece si sforzano di essere il più maschi possibile (magari perché sono in spiaggia coi colleghi etero o perché pensano che fare il maschio equivalga ad essere maschio), ma se li osservate attentamente vedrete che ogni volta che si impanano un polpaccio nella sabbia soffocano un moto di dolore istintivo.





















5. Ironman. Come si distingue un Ironman dagli altri GDS? Semplice: se in lontananza si distingue prima lo spacco tra i pettorali che le caratteristiche del volto, allora siete in presenza di un Ironman. L'Ironman è strapalestrato, pompato, quasi sempre tatuato e indossa un microscopico slip dai colori accesi (fuxia, verde pastiglia valda, giallo evidenziatore, azzurro italgas...). Per una legge di attrazione universale, anche se non si conoscono tra di loro gli Ironman finiscono sempre per fare branco sulla spiaggia, ritagliandosi un punto centrale del bagnasciuga nel quale le concentrazione di testosterone ed anabolizzanti è pari alla densità dell'osmio.

Tutt'intorno al branco si ammassano frotte di frocettuzzi sbavanti e adoranti, che costituiscono l'habitat naturale degli Ironman. Questo tipo di GDS, infatti, va in spiaggia per essere ammirato ed adorato. Se il Calendar man si mette in posa come per un servizio fotografico, l'Ironman tiene costantemente i muscoli sotto sforzo come se stesse partecipando ad una gara di bodybuilding. Manca solo la coccarda appuntata al costume.

Finché stanno fermi immobili passano per maschioni virilissimi e cazzuti, facendo sbavare l'80% della popolazione frocesca circostante. Gli Ironman hanno l'abitudine di chiacchierare in circolo per ore, rigidi in pose scultoree che pare di stare allo Stadio dei marmi. Per far esasperare ancora di più i poveri ammiratori si accarezzano distrattamente gli enormi pettorali e bicipiti e di tanto in tanto si danno maschie pacche sulle spalle. Se però squilla un cellulare (la cui suoneria è sempre e invariabilmente l'ultimo brano di Madonna o Lady GaGa) per qualche istante abbandonano la maschera truce e squittiscono gaiamente:
"Pazza, ancora non sei arrivata? Noi siamo tutti qua in spiaggia, sì, al solito posto. Muovi il culo, tesoro!"
il tutto accompagnato da tono nasale e strascicato, risatine isteriche e un movimento sinuoso del busto come neanche Nureyev ne La Belle au bois domrmant. Dal set del "Gladiatore" a quello di "Orgoglio e pregiudizio", insomma.
La triste verità è che alle delusioni non c'è mai fine. 

Andare in spiaggia per l'Ironmen è gratificante, ma anche molto faticoso. Ogni 3 ore estrae dallo zainetto bianchi d'uovo, schakeroni proteici e barrette ipocaloriche. Fateci caso: per tutto il tempo che stanno in spiaggia gli Ironman si alzano, si tirano su a mezzobusto, si mettono su un fianco, si ristendono, si risollevano col busto per salutare gli amici. Alcuni chiacchierano per ore in quella scomoda posizione. Sono degli irrequieti? La creatina li agita? No, fanno così perché in questo modo possono allenare i tricipiti, gli addominali bassi e i lombari. Se passate accanto ad un branco di Ironman buttategli qualche etto di rognoni freschi e ve li farete amici.

6. Dolceggabbana. Tipologia diffusissima in tutte le spiagge gay. Si connota per l'abbondanza di capi e accessori firmati. Intorno all'ombrellone dei Dolceggabbana aleggia un costante profumo di Hugo Boss e Calvin Klein, misto a fragranze vanigliate e carezzevoli dovute alla crema solare che si fanno importare direttamente da una botteghina artigianale ed esclusivissima sita in Rue de Rivoli. Quando passano i marocchini con i braccialetti in silverplated, gli asciugamani non-Prada e gli occhiali da sole imitazione Gucci si disegna sul loro volto una smorfia di disgusto e malcelato disprezzo.

Ciò che stupisce maggiormente di questi GDS è il fatto che anche dopo una nuotata emergono perfettamente pettinati e senza un granello di sabbia sul corpo. I Dolceggabbana solitamente passano tutto il tempo all'ombra del baretto, ciarlando dell'ultimo video di Lady GaGa o della sfilata di Pitti Uomo. Li si distingue anche in lontananza per il luccichio di Swarowski e il tintinnare di braccialetti. Come mai sono così abbronzati allora? Perché alternano ai giorni di spiaggia lunghe sessioni di docce solari e si coprono di fondotinta. Sì, i Dolceggabbana vengono in spiaggia truccati. Quando fanno il bagno tutt'intorno si crea una macchia oleosa ed ambrata, alla quale non manca, al di là del danno ecologico, un certo fascino artistico.

Quando sfilano sul bagnasciuga per saggiare la fauna, portano sempre la tracollina Luis Vuitton, dalla quale non si separano neanche per fare la doccia. Non importa, infatti, quanto sia scomodo essere glamour in ogni istante: l'importante è che tutti, in spiaggia, sappiano chi è la più bella del reame. Ad uno sguardo superficiale sembrano delle innocue macchiette. Ma state attenti: se provate a sfidarli portando un accessorio più fashion del loro, tenteranno di strangolarvi nel sonno con il laccetto del cellulare. Un laccetto D&G originale ornato di strass dorati, ovviamente.

















7. Soralella. È il gay casereccio e borgataro. Arriva in spiaggia con calma, verso le 4 del pomeriggio, carico come uno sherpa. Stende l'asciugamano e sparge tutt'intorno scarpe, calzini, giornali, magliette, cane, jeans, autoradio e buste di plastica. Gli asciugamani dei Soralella sono sempre infeltriti e decorati a gnomi, pupazzetti, striature marroni e beige, gigantografie di Gatto Silvestro, pubblicità della cocacola o di un gestore telefonico. Alcuni esibiscono anche teli da mare con il logo aziendale e tristissimi asciugamani rubati in qualche alberghetto di Gaeta, ricordo del matrimonio della cugina a Montefiascone.

Immancabile il rito della crema solare: i Soralella hanno paura di scottarsi, per cui si unguentano da capo a piedi con ettolitri di latte solare fattore 50. Secondo la propria natura raffazzonata, però, la spalmano velocemente, lasciando solchi e grumi con un effetto da decorazione di guerriero aborigeno o da campo arato. Poiché normalmente non si curano dei peli sulla schiena e sul resto del corpo, l'effetto finale è quello di una pantegana scivolata in un barattolo di maionese.

All'ora di pranzo questo GDS tira fuori dalla borsa giganteschi contenitori Tapperware con insalata di riso e fettine panate. I Soralella meridionali sono riconoscibili per le vagonate di pasta al forno, melanzane alla parmigiana, pomodori di riso e pizza di patate, che poi smerciano tutt'intorno cercando  di costringere amici e sconosciuti a "prenderne un pezzettino" (che equivale al fabbisogno calorico di piccolo stato sudafricano).


















8. Furetto delle Dune. È un esemplare esclusivo delle spiagge gay. Se le altre tipologie sono più o meno diffuse anche presso gli etero, i Furetti delle Done sono una razza legata al territorio frocesco. Non è semplice avvistarne uno. Come suggerisce il nome, infatti, essi passano tutto il tempo nascosti dietro le dune di sabbia, nella pineta o tra i cespugli. Sono gli unici gay che vanno al mare da marzo a novembre e restano sempre bianchi.

Di tanto in tanto al di sopra delle dune si vede spuntare il muso di un Furetto che però, spaventato dalla presenza dell'essere umano, subito si insabbia. Se site fortunati potrete vedere il rito del corteggiamento di questo GDS. Egli fa capolino dietro un cespuglio e inizia a passeggiare per individuare il potenziale compagno. Individuatolo, lo punta come i setter irlandesi (no, quella che vedete drizzarsi non è la coda) e con piccoli cenni del collo e delle dita lo invita nel suo nido. Se il compagno è restio, può emettere dei fischi o massaggiarsi la "coda" quale velato richiamo all'accoppiamento.  Nonostante l'indole schiva, infatti, i Furetti delle Dune sono molto socievoli. Amano passare il tempo rincorrendosi tra i cespugli e giocando allegramente in coppia, in trio, in otto, in dieci o in mucchi più allargati.

È severamente proibito dal loro da mangiare, ma, se volete, potete lanciargli un pacchetto di preservativi o un tubetto di lubrificante.






















9. Il Majadesnuda. Per un misterioso disegno del fato, le spiagge gay sono tutte confinanti con quelle naturiste. È proprio in questa terra di mezzo che si concentrano i Majadesnuda.
Il Majadesnuda generalmente va dai 50 anni in su, ma sono noti avvistamenti anche di esemplari più giovani.

Questi GDS appena arrivano in spiaggia si spogliano completamente, si piazzano sulla riva e mostrano orgogliosamente la mercanzia a quanti passano.
Se passeggiate lungo il bagnasciuga, vi accorgerete che fondamentalmente assumono 3 tipi di posizione:
  1. in piedi a gambe larghe, il ciondolo di diverse sfumature di inturgidimento che penzola alla brezza marina e uno sguardo di sfida che pare dire: "Beh? So' du' etti, signò, che faccio, lascio?" ;
  2. sdraiati su un fianco come Paolina Borghese mentre con la manina trastullano distrattamente i cimeli di famiglia;
  3. a pancia in giù con il culo (grinzoso e un po' peloso) sollevato e ben in vista, sia per abbronzarsi in modo integrale che per offrire un velato invito ad approfittare dell'occasione.
Le riserve naturali di Majadesnude sono il posto ideale per gli insicuri cronici. Se passate tutto il tempo in spiaggia chiedendovi se al vostro vicino di ombrellone piacete o no, se quando passa un maschione vi macerate nel dubbio, se vorreste attaccare bottone con un orsetto che vi intriga, ma non sapete se gli piacete o no, andate lì e avrete non solo un visibile segno dell'interesse verso di voi ma potrete apprezzare anche la misura dell'interesse.






















10. Il Chierichetto. È la tipologia di GDS diametralmente opposta a quella dei Majadesnuda. Molti gay, infatti, per un innato senso del pudore aborrono l'idea di mostrarsi come mamma li ha fatti. I Chierichetti  sono quelli che in palestra fanno la doccia senza togliersi la mutanda e si cambiano fasciati nell'accappatoio.

Se devono mettersi il costume in spiaggia, chiedono agli amici di tenergli il telo da mare contorcendosi in complicate manovre. Ovviamente non indosserebbero uno slip neppure neppure se gli puntaste una pistola alla tempia. Tutti i Chierichetti indossano bermuda giganteschi larghi come i pantaloni dei clown del circo Orfei e lunghi fino alla caviglia.

Da una parte la cosa stuzzica l'interesse, perché tutti si chiedono: che cosa avrà mai in mezzo le gambe quello che non vuole farlo vedere a nessuno? Il vedo-non-vedo funziona sempre. Ma è un'arma a doppio taglio. La voce che circola nei salotti delle Jessica Fletcher è infatti:
Ma l'hai vista quella con la bermuda rossa? Ce l'ha microscopico.
E tu che ne sai, puttana sgualdrina? Te la sei fatta?
No, dev'essere una turista, non l'ho mai vista in giro. Però se c'aveva uno sfollagente come Rocco Siffredi non lo nasconderebbe dietro tre ettari di stoffa, non ti pare? (da notare che per le JF il cazzo non è mai declinato al femminile). Fidati, io per queste cose c'ho occhio. Al massimo sarà 10 centimetri in erezione.
(segue moto di sdegno di tutte le perfide JF circostanti, che dirottano l'attenzione su qualche altra preda). Il Chierichetto, come tutti i gay, non è insensibile alla bellezza maschile, ma fa di tutto per non far vedere che sbircia gli altri uomini in spiaggia. Alcuni utilizzano uno specchietto con la scusa di controllare se hanno messo bene l'abbronzante sul naso. Altri dissociano lo sguardo con il tipico "effetto camaleonte" detto anche "strabismo da chierichetto" o "diplopia monoculare maracarfagnica". Altri, più tecnologici, riprendono la spiaggia con l'IPhone per vedere il tutto una volta tornati a casa.

Se volete farveli amici, chiacchierate con loro dell'ultima enciclica del Papa e poi la sera portatelo nel boschetto più vicino. Perché, come è noto, dentro ogni Chierichetto c'è un Carlo Masi disposto a fare di tutto e di più. Molto di più.  

10. Lattemiele. Volete un consiglio? Se siete single che si struggono da anni alla ricerca del Mr Right o se soffrite di diabete, non stendete mai - e sottolineo mai - il vostro asciugamano accanto ad una coppia di Lattemiele.

Questi GDS arrivano in spiaggia tenendosi mano nella mano. Potete riconoscerli a colpo d'occhio perché vanno vestiti allo stesso modo: stessa maglietta, stesso pantaloncino, stessi infradito, stesso costume, stesso tipo di occhiali da sole e stesso colore dell'IPod. Generalmente sono identici anche nel fisico: entrambi palestrati o entrambi secchiallapanati, entrambi bear pelosi o entrambi atletici depilati e spinzettati, entrambi abbronzati o entrambi cadaverici come i vampiri di Twilight. Una cosa sulla quale non sono quasi mai identici (per un motivo oscuro perfino a Meluzzi e a Willy Pasini) è la capigliatura: o uno è rasato e l'altro ha i capelli alla Renegade, o uno ha il taglio militare e l'altro è calvo.

Passano tutto il tempo in spiaggia a sbaciucchiarsi, a coccolarsi, ad accarezzarsi. Anche se c'è un caldo che fa appassire gli ombrelloni e scioglie il fondotinta delle trans, i Lattemiele stanno appiccicati come il Paguro e l'Attinia. Se passate vicino al loro covo d'amore, potrete sentire dialoghi di questo tenore:

Ma quanto sei bello, micetto batuffoloso? Sei davvero bello, cuccioletto mio. Ktripificimici, fruzzi fruzzi fruzzi, pucci mizzi mizzi (e altre allocuzioni incomprensibili al resto del genere umano). Questo costume ti fa ancora più bello, micetto adorato, quanto sono fortunato a stare con te. Lo vuoi un cornettino o preferisci un magnumino? Ti mangerei a morsi, fuffi fuffi picipici.
Da far svenire anche Bridget Jones. E ciò che è peggio è che i Lattemiele si isolano dal resto della spiaggia per cui non notano gli sguardi schifati delle persone che hanno intorno, né si accorgono che tutti quanti dopo pochi minuti allontanano sdraio e ombrelloni di almeno 200 metri. Quando, la sera, emergono dall'apnea amorosa, si guardano intorno ed esclamano:
Hai visto, amoruccio tenerissimo e coccoloso? Anche oggi la spiaggia era praticamente vuota. Non capisco proprio di cosa hanno da lamentarsi i nostri amici!
















11. Lupo Solitario. Questo GDS arriva da solo e se ne va via da solo. Stende il telo da mare nel posto più appartato della spiaggia, non saluta nessuno e non è salutato da nessuno, consuma il panino in solitudine, va a fare il bagno nel tratto di mare meno affollato e fa la doccia solo quando non c'è nessuno nei paraggi.

Molto spesso il Lupo Solitario non è neppure uno sfigato. Anzi, il più delle volte si tratta di bei ragazzi. Ma il loro sguardo truce e la loro chiara volontà di non volere nessuno tra i coglioni tiene lontani anche i gay più invadenti.

È uno straniero? È un asociale? Si è lasciato da poco con il ragazzo e non ha voglia di vedere gente? Ha una rara malattia infettiva? È un fondamentalista cattolico che detesta i gay ma va nelle loro spiagge per espiare qualche peccato?

Nessuno l'ha mai scoperto. L'unica cosa che si sa è che, anche se sta in una spiaggia gaya, non ha per niente una faccia felice.






















12. L'organizzato. Su indicazione di Paolo, illustro anche questo tipo di GDS. L'Organizzato si prepara ad andare in spiaggia dalla sera precedente. Mette la canottiera, il bermuda, le ciabatte, il costume, l'ipod e le chiavi della macchina in bell'ordine sulla cassettiera, la bottiglia con l'acqua in frigo e prepara i panini incellophanandoli come se si trattasse di uranio impoverito.  Il mattino dopo punta la sveglia alle 6.00 perché, com'è noto, se si arriva al mare dopo le 8.00 poi non si trova parcheggio. E lui odia non trovare parcheggio di fronte allo stabilimento. Alle 6.15 esce dalla doccia, alle 6.22 finisce di preparare la colazione e alle 6.51 è fuori di casa, pronto per andare in spiaggia.

L'Organizzato è il terrore dei bagnini di tutto il litorale. Prima di decidere dove far piantare l'ombrellone fa uno studio accurato dei venti e della posizione del sole. Una volta sistemate (in perfetto ordine decrescente) le sue cose, inizia il rituale della crema: stende l'abbronzante con attenzione da orafo, badando a creare una patina uniforme e a non lasciare scoperto neppure un millimetro di epidermide. Per non doversi far aiutare a spalmarsi la crema sulla schiena da persone poco esperte, segue durante l'anno dei corsi da contorsionista.

Se siete amici di un Organizzato e lo incontrate in spiaggia, evitate questi comportamenti che rischiano di fargli venire un attacco di nervi:
  • non sedetevi mai accanto a lui: spiegazzereste il telo da mare che ha stirato sul lettino eliminando ogni possibile piega dell'asciugamano;
  • non avvicinatevi troppo e se lo fate camminate lentamente, a passi da geisha: potreste sollevare dei granelli di sabbia che gli si appiccicherebbero sul corpo e sullo zainetto, e lui detesta la sabbia;
  • non costringetelo a parlare con voi o a guardare un maschio strafigo che passeggia sul bagnasciuga: l'Organizzato ha una dettagliata tabella con gli orari dedicati all'abbronzatura, al pranzo, alla socializzazione, all'idratazione, al tentativo di rimorchio e al MuscleWatching.
Insomma, il mio consiglio è di lasciarlo lì dov'è accennandogli (se è nell'orario dell'apertura degli occhi) un saluto da lontano.

5 commenti:

  1. Grazie per la citazione :)) Ora manca la terza parte...

    RispondiElimina
  2. Scritta la terza parte :))
    Se in futuro vuoi linkare dei post del mio blog lasciamo un commento al post, così so cosa ne pensi e vengo a vedere il tuo blog, ok?

    RispondiElimina