giovedì 1 luglio 2010
Regime, scandalo... che altri termini? Limpido Michele Serra nel 2008...
da L'AMACA di Michele Serra del 26 ottobre 2008 (la Repubblica)
“Bisognerebbe trovare un neologismo per sostituire la vecchia e impropria parola ‘regime’. Non è facile, perché la nuova parola dovrebbe riuscire a descrivere ciò che è quasi indescrivibile: per esempio, un presidente del Consiglio (per gli acquisti) che suggerisce di non dare pubblicità alla Rai, colpevole di dare ‘un’immagine deprimente della realtà’. Meglio dare i quattrini alle sue televisioni, più spensierate e ridanciane. Anche ‘conflitto d’interessi’, rispetto a una roba del genere, è una definizione vecchia e inadeguata. Perché ai porci comodi di carattere economico si somma una concezione del paese, dei cittadini, della società, semplicemente umiliante. Gente che va tenuta allegra, crisi o non crisi, come si fa con i bambini, perché continui a consumare e obbedire senza farsi distrarre da inutili preoccupazioni e malevoli dubbi instillati da artisti degenerati e media faziosi, che vanno puniti chiudendo i rubinetti. Una specie di riedizione orwelliana del ‘tutto va ben madama marchesa’, dell’ottimismo di regime (ops, mi è scappato). L’azzeramento culturale come obiettivo numero uno per garantirsi la docilità di massa. Dispero che esista qualche authority o qualche istituzione ancora in grado di dire quanto sia grave e offensivo che un premier che vive di pubblicità cerchi, abusando del suo ruolo, di danneggiare la concorrenza (tra l’altro un’azienda pubblica). E’ uno scandalo. Ma forse anche la parola scandalo non è più adeguata…”
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