martedì 6 luglio 2010
Gb, possibile consacrazione di un vescovo omosessuale Anglicani (AP)
Londra, 6 lug.
Gb, possibile consacrazione di un vescovo omosessuale Nomina Jeffrey John godrebbe di appoggio Williams
La Chiesa anglicana potrebbe consacrare vescovo un omosessuale dichiarato, il reverendo Jeffrey John, che sette anni fa aveva rinunciato all'incarico di vescovo vicario per evitare polemiche. La nomina di John sarebbe appoggiata dall'Arcivescovo di Canterbury, Roean Williams, che poco tempo fa aveva tuttavia imposto delle sanzioni alla Chiesa episcopaliana - le denominazione statunitense degli anglicani - per aver consacrato l'anno scorso un vescovo donna e omosessuale, Mary Glasspool. Per gli episcopaliani si tratta di fatto del secondo vescovo omosessuale dopo Gene Robinson, consacrato nel 2003: proprio la nomina di Robinson fu duramente contestata dalla parte più tradizionalista della Chiesa Episcopale, che decise di dar luogo a uno scisma fondando la Chiesa Anglicana in America Settentrionale. La vicenda ha avuto pesanti conseguenze all'interno della Comunione Anglicana, schierata in generale su posizioni più conservatrici rispetto alla denominazione statunitense: la Chiesa Episcopaliana - che nel luglio scorso ha approvato un documento nel quale si sottolinea il diritto degli omosessuali ad esercitare il sacerdozio - da parte sua ha messo in chiaro di non voler ritirare il suo sostegno alle coppie omosessuali. Anche la questione dell'episcopato femminile ha sollevato numerose polemiche: nello scorso mese di febbraio il Sinodo anglicano aveva avanzato una bozza di regolamento nel quale si negava ai tradizionalisti il diritto legale di scegliersi una diocesi retta da un vescovo maschio, sottolineando come la pratica sarebbe stata discriminatoria; era previsto però un sistema di vescovi "complementari" che si occupino di quelle diocesi che non accettino una donna. La nomina di donne non costituisce un rischio di scisma per la Comunione Anglicana come quella sull'ordinazione dei vescovi omosessuali, ma ha provocato la minaccia di defezione da parte di alcuni pastori che si sono detti pronti ad unirsi alla Chiesa Cattolica se non verrà permesso loro di rifiutarsi di servire sotto un vescovo donna.
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