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lunedì 05 luglio 2010 | |
![]() "Sono episodi inaccettabili, indegni di un paese civile e democratico come è il nostro" tuona dunque il ministro in merito alla questione degli affitti negati, soprattutto a Torino e a Palermo, agli omosessuali dichiarati o presunti tali. Annunci in rete, sui giornali immobiliari e sulle bacheche universitarie che espressamente vietano l'affitto ad inquilini gay. "Sono necessari degli interventi immediati per frenare questo clima di odio investendo su una cultura della non discriminazione" ribadisce ancora la 'riscoperta gay friendly' ministro Carfagna che propone la creazione di una rete, in collaborazione l'Unar (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali), di centri territoriali anti discriminazione. "No gay. No animali". Un annuncio che lascia poco spazio all'immaginazione se si considerano poi le porte sbattute in faccia, accordi negati, richieste 'di parametri', scuse ridicole e inverosimili accampate alla vista degli inquilini omosessuali. Storie di ordinaria discriminazione che riescono a rendere la ricerca di un appartamento una vera e propria odissea. Dopo la proposta del ministro Carfagna anche Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, lancia il suo suggerimento: tassare chi lascia le case sfitte per invogliare i proprietari riottosi ad affittare anche agli omosessuali. "Casi di omosessuali mandati via di casa oppure rifiutati si moltiplicano, e il fatto che la gente scriva chiaramente negli annunci "non si affitta ai gay" significa che si sente autorizzata a dirlo senza che nessuno contesti, significa che c'è un clima culturale favorevole a questo rifiuto", sottolinea Andrea Berardicurti del circolo Mario Mieli. Secondo gli esponenti del mondo omosessuale la situazione sta peggiorando e dunque urgono provvedimenti imminenti. ALESSANDRA AGAPITI |
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